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Giovedì, 25 Aprile 2024
La recensione

'Brava ragazza, cattiva ragazza', quando il thriller crea dipendenza

È l'ultimo romanzo di Michael Robotham, edito da Fazi Editore. Un crime psicologico che lascia i giusti punti interrogativi

'Una pagina tira l'altra' è forse uno dei modi di dire più brutti e sicuramente abusati in ambito letterario. Se ci fosse una norma che ne vietasse l'utilizzo, per 'Brava ragazza, cattiva ragazza' di Michael Robotham, edito da Fazi Editore, si dovrebbe fare un'eccezione. Un thriller psicologico che nulla ha di estremamente originale nella trama e nell'intreccio, ma che l'autore è in grado di condurre dall'inizio alla fine orchestrando una storia complessa, su più livelli, senza mai annoiare o perdersi in descrizioni vuote o vicende marginali. Tutto ha un senso, compresa la presenza di un doppio narratore.

La trama

Evie Cormac, da bambina, è protagonista di un truce caso di cronaca: la polizia la trova nascosta in una stanza segreta all'indomani di un terribile crimine. Sporca e denutrita, non rivela a nessuno il suo nome, la sua età o da dove venga. Non compare in nessun database di persone scomparse, e sei anni dopo, non ancora identificata, vive in un istituto e rivendica la propria indipendenza. Spetta a Cyrus Haven, psicologo forense dal passato travagliato, determinare se sia o meno pronta per entrare in società.

Nel frattempo, Cyrus è chiamato a indagare sullo scioccante omicidio di una campionessa di pattinaggio artistico del liceo, Jodie Sheehan, morta su un sentiero solitario vicino casa. Bella e popolare, Jodie è descritta da tutti come la ragazza della porta accanto; mentre le indagini proseguono, è Evie, la ragazza senza passato, a fare dei passi avanti nel districamento del caso.

Michael Robotham ha un dono, quello di saper raccontare storie al livello dei migliori scrittori di thriller: i suoi personaggi, perfettamente cuciti sul fronte della caratterizzazione, creano dipendenza. È il caso della giovane Evie, custode di un segreto forse più grande di sé, o di Jodie, che il segreto se l'è portato nella tomba. Due ragazze, la prima che ha bisogno di essere salvata dal suo passato, l'altra alla quale bisogna rendere giustizia. Protagoniste di due vicende separate, che nulla hanno in comune, se non la figura di Cyrus, psicologo che deve trovare delle risposte (anche per se stesso).

Voglio raccontare a Cyrus cosa è successo. Non voglio dirgli nulla

La trama, per quanto (lo ribadisco) non sia la più innovativa, crea a suo modo, e allo stesso tempo, dipendenza. Le vicende scorrono veloci come le pagine, lo stile di Robotham è pulito, ficcante, rapido ma per nulla affrettato. Come il maestro d'orchestra dà ritmo e enfasi alla melodia, così Robotham sceglie i tempi giusti di scrittura, scanditi dall'utilizzo dell'indicativo presente che rende veloci anche gli episodi apparentemente più lenti.

'Brava ragazza, cattiva ragazza' nasconde una zona d'ombra. Il caso viene risolto, - non sarebbe potuto essere diversamente - ma molto resta da scoprire sui due personaggi principali, Evie e Cyrus. L'autore ha saputo fornire le informazioni giuste per portare a compimento il romanzo, ma non ha scoperto completamente le carte, lasciando molti punti interrogativi che dovranno essere sbrogliati nel secondo volume di quella che si prefigura come una serie di enorme successo anche in Italia. Se dopo aver letto pagina 457, vi domanderete "e adesso?", significa che Robotham ha raggiunto con successo il suo scopo.

Voto 8,5

Trama 6,5 | Stile 9 | Coinvolgimento 10

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