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Venerdì, 29 Marzo 2024
Premio Campiello

Premio Campiello, selezionati i 'magnifici 5': i nomi dei finalisti

Assegnato oggi anche il Premio Campiello "Opera Prima" a Francesca Valente con 'Altro nulla da segnalare' (Einaudi)

Fabio Bacà con 'Nova', Antonio Pascale con 'La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini', Daniela Ranieri con 'Stradario aggiornato di tutti i miei baci', Elena Stancanelli con 'Il tuffatore' e Bernardo Zannoni con 'I miei stupidi intenti'. Sono questi i cinque finalisti della  60ª edizione del Premio Campiello, votati dalla giuria dei letterati tra oltre 350 libri ammessi al concorso dal Comitato tecnico.

I cinque finalisti del Campiello

Al primo turno con 7 voti, è entrato nella rosa dei finalisti Antonio Pascale con 'La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini', edito da Einaudi; al terzo turno, invece, con 8 voti è stato il turno di Fabio Bacà con 'Nova' (Adelphi). Al quinto turno è stata la volta, con 7 voti, di Daniela Ranieri e il suo 'Stradario aggiornato di tutti i miei baci' (Ponte alle Grazie), e al settimo,  con 7 voti, di Bernardo Zannoni e il suo 'I miei stupidi intenti' (Sellerio). Al ballottaggio ha ottenuto l'ultimo posto disponibile tra i magnifici cinquie, con 7 voti, Elena Stancanelli con 'Il tuffatore' (La nave di Teseo). Il vincitore sarà proclamato sabato 3 settembre, al Teatro la Fenice di Venezia, selezionato dalla votazione della giuria dei Trecento Lettori anonimi.

Durante la selezione la Giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio è stato assegnato a Francesca Valente con 'Altro nulla da segnalare' (Einaudi).

Walter Veltroni, Presidente della Giuria dei Letterati, ha dichiarato: «Sono felice di aver lavorato con questa giuria: - ha detto il presidente dei letterati, Walter Veltroni - persone di grandissima capacità e simpatia umana che con grande responsabilità hanno lavorato al Premio. Stiamo attraversando un momento molto difficile, lo è per noi e per tutta la società. Prima la pandemia e poi la guerra ci hanno dato un senso di pesantezza, messo addosso un cappotto pesante. È proprio in questi momenti che la cultura assume un valore ancora più particolare: quello di restituire speranza, perché le parole sono uno strumento essenziale per dialogare e avere rispetto per gli altri».

Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, ha introdotto i lavori, sottolineando come la cultura possa essere uno strumento di dialogo in un periodo storico di divisioni. «La cultura è un ponte che ci unisce tutti, - ha detto - e dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per favorirla. Questo è ciò a cui mira il Campiello, grazie all’impegno degli industriali del Veneto, che da 60 anni sostengono il Premio con impegno ed entusiasmo».

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