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Giovedì, 25 Aprile 2024
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‘Forse Esther’, di Katja Petrowskaja

Un intenso viaggio a ritroso nella storia del Novecento

Si sarà proprio chiamata Esther quella bisnonna che, nella Kiev del 1941, chiese fiduciosa a due soldati tedeschi la strada per Babij Jar, la fossa comune degli ebrei, ricevendone come risposta una distratta rivoltellata? Forse. E dell’intera famiglia, dispersa fra Polonia, Russia e Austria, che cosa ne è stato? Il monolite sovietico conosceva l’avvenire, non la memoria. Per ricostruire quella ramificata genealogia, quel vivace intreccio di culture e di lingue – yiddish, polacco, ucraino, ebraico, russo, tedesco –, Katja Petrowskaja intraprende, sulle tracce degli scomparsi, un intenso viaggio a ritroso nella storia di un Novecento sul quale incombono la stella gialla e quella rossa, e in cui si incrociano i destini di memorabili figure. Ma indimenticabili protagonisti sono anche i paesaggi: l’immane pianura russa invasa dai tedeschi e le città della vecchia Europa: Kiev, Mosca, Varsavia, Berlino. E i ghetti, i gulag e i lager nazisti. In questo romanzo vero, vibrante, venato di ironia – «uno dei libri più belli, concentrati e drammatici della recente letteratura europea» lo ha definito Pietro Citati –, mondi inabissati risorgono vividi, rapinosi, e più che mai contemporanei.

Katja Petrowskaja è nata a Kiev nel 1970; dal 1999 vive a Berlino, dove lavora come giornalista. A Forse Esther, apparso nel 2014, è stato attribuito il Premio Strega europeo 2015.

Forse Esther
Katja Petrowskaja
Adelphi
ISBN: 9788845937620
Pag. 241 - 12,00 €

Petrowskaja - Adelphi

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