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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cucina

La carne in gravidanza? I consigli dell'esperto

Carne sì carne no. Se ne sentono tante sull'alimentazione durante la gravidanza, ma rinunciare totalmente alla carne non fa bene né alla mamma né al bambino

Durante la gravidanza e l’allattamento aumenta il fabbisogno di composti come proteine, acidi grassi essenziali e micronutrienti come ferro, zinco, calcio e vitamina B12. Le migliori fonti di questi nutrienti sono gli alimenti di origine animale. Quindi una buona notizia per il gentil sesso carnivoro: la carne va cancellata dalla lista dei cibi proibiti. La costruzione dei tessuti del nascituro, lo sviluppo della placenta, la crescita del sangue circolante e del liquido amniotico dipendono tutti dalle proteine. Si sa, tra gli alimenti che contengono proteine complete ad alto valore biologico c’è proprio la carne.

Se è vero che durante la gravidanza e l’allattamento la carne non va cancellata dal menu, è anche vero che non tutti i tipi di carne sono consigliabili. La preferenza ricade sulla carne bianca: pollo, tacchino e coniglio. Più controllato deve essere l’uso di carne rossa, in quanto  la ricchezza di colesterolo può causare problemi a livello cardiovascolare. A confermarlo la dottoressa Beatrice De Benedittis, medico dell’ospedale Molinette di Torino, specializzata in Scienze dell’Alimentazione: “E’ contemplata anche la carne rossa ma magra. Quindi, ad esempio, il filetto di vitellone o lombo che hanno un rapporto più favorevole tra grassi saturi e insaturi”. L’alto contenuto di ferro rende la carne di cavallo una delle più consigliate in questo particolare periodo. Durante la gravidanza l’aumento del fabbisogno di ferro è dovuto al maggior volume di sangue: le cellule del bambino respirano con l’ossigeno trasportato dal ferro della madre.

Sì alla carne nel menu delle donne incinte, ma con che frequenza? “E’ possibile consumarla fino a 4-6 volte a settimana anche la carne rossa purché sia un taglio magro e in una quantità tra i 150 e i 200 gr per volta per una donna normopeso. Naturalmente le variazioni dipendono dal peso e quindi dal suo fabbisogno calorico”. Le tipologie di cottura più adatte sono quelle prive o povere di grassi: al vapore, al cartoccio, al forno o in umido. Per le appassionate di barbecue e griglia un’altra buona notizia: si può fare purché si faccia attenzione alla cottura. Durante questo particolare periodo dovranno rinunciare alla carne al sangue e optare per il “ben cotto”. Ma senza esagerare: “Cotta sì ma è importante che non sia carne con delle bruciature. Ma questo vale per tutti, non solo per le donne in stato interessante”, spiega De Benedectis.

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