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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gassmann ricorda la Welch: "Quella volta in ascensore, la pulsione erotica". È polemica: "Che classe"

Su Twitter il racconto del loro incontro, quando l'attore aveva appena 14 anni. Qualcuno gli contesta la poca delicatezza

La morte di Raquel Welch, icona di Hollywood - scomparsa ieri a 82 anni dopo una breve malattia - lascia un vuoto anche nel cinema italiano. Fra i tanti che in queste ore la stanno ricordando sui social, Alessandro Gassmann. L'attore, figlio del grande Vittorio Gassmann, condivide un ricordo personale della star: "A quattordici anni, seguendo mio padre ad un festival, mi ritrovai da solo in ascensore con Raquel Welch - si legge nel tweet - Fu la prima pulsione fortemente erotica della mia vita. Scese al piano prima del mio e la vidi allontanarsi nel corridoio con la porta che si richiudeva. Bellissima! Rip".

Parole condivise da molti che ricordano la sua straordinaria bellezza, ma qualcuno storce il naso e contesta a Gassmann la poca delicatezza, come questa follower che scrive: "Di un'attrice che è appena morta ti ricordi: 1- la tua pulsione erotica, 2- era bellissima. Che classe". E un'altra: "Quando la nostalgia diventa cattivo gusto". L'attore non replica, ma si lascia difendere da altri follower che non credono ci sia niente di male a ricordarla in quanto sex symbol. "È stata il sogno erotico di noi ragazzi dello scorso millennio" scrive qualcuno, poi ancora: "Un ricordo che è anche un omaggio alla sua bellezza". 

Chi era Raquel Welch

Raquel Welch è nata a Chicago, il 5 settembre 1940. Il suo esordio sul grande schermo risale al 1964, all'età di 24 anni, nei film "Madame P...e le sue ragazze" di Russell Rouse con Shelley Winters e Robert Taylor, e al fianco di Elvis Presley in "Il cantante del luna park" di John Rich. Considerata tra le più grandi sex symbol del cinema hollywoodiano tra gli anni sessanta e settanta, nel 1975 ha vinto un Golden Globe come migliore attrice per il ruolo di Costanza Bonacieux nel film "I tre moschettieri". Raquel Welch ha recitato anche in film italiani o con attori italiani, nel 1966 in "Spara forte, più forte... non capisco!" di Eduardo De Filippo e "Le fate", e in "Colpo grosso alla napoletana" del 1968 insieme a Vittorio De Sica.

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