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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Alessandro Greco, dopo Furore l'oblio: "Mai più considerato in Rai"

A quasi vent'anni di distanza dal successo raggiunto con il programma cult in cui si sfidavano i vip, il conduttore non ha più grandi spazi in tv

Un giovane conduttore che si è fatto le ossa nelle feste di piazza e tv private, chiamato a condurre un programma in prima serata su Rai 2. E' stato proprio questo, oltre all'originalità del format, il segreto del successo di Furore. Impossibile non ricordare la trasmissione, condotta da Alessandro Greco, che vedeva sfidarsi in ogni puntata due squadre di vip a colpi di karaoke, balletti e altre simpatiche prove.

"Quello che è successo a me nel 1997 oggi sarebbe inattuabile - ha spiegato Greco in un'intervista a Libero - Un 25enne, sconosciuto al grande pubblico, in prima serata su una rete Rai". Un successo che andò avanti per ben cinque edizioni, fino al 2001, poi nuovi dirigenti Rai cambiarono il timoniere e non fu più la stessa cosa.

Da allora iniziò l'oblio di Alessandro Greco: "Mi aspettavo una risposta per quello che avevo portato in termini di ascolti e introiti - ha spiegato - Vista la giovane età, si diceva: 'Greco è l'investimento della Rai per il futuro'. Invece i nuovi dirigenti decisero di non tenermi in considerazione".

Oggi Alessandro Greco conduce un programma su Rtl, ma sulla possibilità di tornare in tv, magari proprio in Rai, non mette paletti: "Quando nasci in un posto, non puoi sfuggire alla voglia di volerci tornare. Resto figlio della Rai, ma non esiste nessuna preclusione. E non escludo di poter tentare strade diverse qualora la situazione non dovesse cambiare. Nei confronti di quest'azienda ho la coscienza a posto. Dalla mia ho i risultati, il pubblico che si accorge di ogni mia partecipazione, di ogni mia ospitata, di ogni mio programma. Soprattutto, quella forza per poter continuare a camminare ancora per molto". 

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