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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ambra ricorda "Non è la Rai": i provini, le critiche feroci e il dopo

Volto simbolo della tv anni Novanta, amata ma soprattutto odiata da molti, la Angiolini racconta gli esordi

Per chi è stato adolescente negli anni Novanta, Ambra Angiolini è stata - vuoi o non vuoi - una parte essenziale di un periodo ingrato. Come tutti i personaggi di successo, Ambra attirava lodi sperticate ma anche - e soprattutto - critiche feroci.

In una recente intervista a "Il Fatto Quotidiano", l'ex ninfetta della tv ha raccontato come è arrivata a far parte del programma cult di Canale 5 firmato da Gianni Boncompagni e di come per un soffio rischiò di non parteciparvi.

"Facevo danza classica e lessi un bando che invitava giovani ragazze a presentarsi a un provino per un programma tv: un pezzo di flamenco rivisitato con sottofondo dei Queen, una cosa folle. Mi ero preparata come se dovessi andare a un saggio accademico e mi ritrovai piccola Bridget Jones a cui non dicono che è cambiato il tema della festa. Alla fine superai qualche ostacolo e mi ritrovai tra le ragazze scelte. Al momento di lasciare l'indirizzo e il numero di telefono mi passano un pennarello. Ha il tratto grosso e il mio 5 sul foglio diventa un 6. Mi chiamano per una settimana. Risponde sempre un medico. Giura di non avere figlie che si chiamano Ambra. Poi alla fine Clelia Fradella, la mia insegnante di danza, incredula per l'esclusione, cerca i responsabili del programma, chiede spiegazioni e scopre l'arcano".

Una volta diventata il volto simbolo dell programma, Ambra fu sommersa dalle critiche.

"La violenza dei commenti era inaudita. Gianni Boncompagni mi invitava a relativizzare. 'Leggi almeno sei giornali, non fermarti sui titoli e soprattutto non fossilizzarti su una singola definizione'. Non era facile. All'inizio mi incazzavo, non capivo e mi offendevo. I giornali scrivevano e io imparavo a ragionare con la mia testa. Cercavo di capire dov'era il problema e stabilivo il modo di risolverlo".

Eppure: "La mia nascita è quella e le soddisfazioni o le bastonate che sono arrivate dopo arrivano comunque da lì. Quello è uno strano percorso che non si è ancora concluso. Con Boncompagni ho conservato uno splendido rapporto. Me ne andai così da un giorno all'altro. Sapevo che dovevo provare a essere qualcosa che andasse oltre la sua figura. Mi aveva insegnato molto ma volevo camminare da sola. Così gli diedi una delusione. 'Vado da un'altra parte', dissi solenne ma in realtà l'altra parte non sapevo neanche dove fosse".

L'altra parte fu "Generazione X", programma flop che per periodo segnò la fine della carriera tv di Ambra, che poi continuò, testarda, tra teatro e cinema. 

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