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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Morgan: "Ad Amici per i miei debiti: non mi hanno pagato le tasse per 15 anni"

Il coach del talent show di Canale 5 rivela di lavorare in tv (anche) a causa di problemi economici. "Dopo quella famosa intervista sulla tossicodipendenza non sono più credibile, non ho più fatto un disco", spiega a proposito di dichiarazioni rilasciate nel 2010

"La tv? Mi toglie l'anima e fa uscire il peggio di me". A parlare è Morgan, coach fumantino di 'Amici di Maria De Filippi', protagonista di più di un litigio dopo solamente due settimane dal debutto del talent show di Canale 5. "Sono qui perché Amici parla di musica, altrimenti mi romperei", spiega. "E poi perché ho bisogno di di denaro per estinguere i debiti accumulati".

Non ha filtri l'ex frontman dei Bluevertigo quando parla di sé. E, durante l'ultimo incontro con la stampa, racconta il suo rapporto con il programma e la ragioni che l'hanno portato a scegliere di partecipare per la prima volta come professore. Inedita la sua presenza in queste vesti così come il suo stile di insegnamento: nella scuola di Mediaset, il cantante si è presto scontrato con allievi e spettatori. 

"Perché lavora in video?", chiede un giornalista. "Ho bisogno di denaro per estinguere i debiti accumulati a causa dei miei commercialisti che per quindici anni non hanno pagato le tasse", risponde l'ex giudice di "X Factor". E poi si lascia andare ad un eleogio in favore della padrona di casa: "Amici è uno dei pochi programmi intelligenti della televisione: è una specie di talk show con Maria De Filippi che ne è la regina. Maria è una specie di psicologa che cerca di risolvere i problemi delle persone attraverso la parola".

Il cantante milanese, quindi, dice la sua sulle tensioni nate con il pubblico della trasmissione, da cui ha ricevuto fischi durante l'ultima registrazione (presto zittite con lo sfogo "siete dei bimbiminkia!"). "Mi danno fastidio quei ragazzi urlanti intorno - spiega -  mi sembra di essere al Colosseo. La musica non si può fare dove c’è rumore. Il pubblico lo rispetto, è grazie al pubblico che i musicisti scrivono musica, ma chiedo di concentrarsi un pochino. Se tutti fanno cagnara si perde quello che succede. Non possono non farmi parlare: che cosa sono qui a fare?". Castoldi, in settimana, ha visto contestate anche le sue selezioni musicali per l'allievo Mike Bird. "Non capisci un ca**o di musica", gli ha replicato.

"Io cerco di essere il più trasparente possibile, nel bene e nel male - conclude - Lo so ho pagato caro la mia trasparenza: dopo quella famosa intervista sulla tossicodipendenza (del 2010, ndr) non sono più credibile, non ho più fatto un disco e da quel momento mi hanno tolto le figlie. La mia vita si divide in due, prima e dopo quell’intervista, ora devo gridare per farmi ascoltare"

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