I nuovi mostri della politica secondo Antonio Albanese
Cetto, Olfo e Frengo escono dal carcere e vanno alla conquista del Parlamento e del Vaticano nel nuovo film dell'attore in "Tutto tutto niente niente"
Antonio Albanese si prepara a invadere le sale cinematografiche italiane a ridosso del Natale con le 700 copie del suo "Tutto tutto niente niente", il suo nuovo film nel quale l'attore riprende alcuni dei suoi personaggi cult come Cetto Laqualunque, Frengo e il leghista Olfo.
Lanciato da una campagna pubblicitaria giocata sulle primarie tra i tre personaggi (con tanto di votazioni sul sito LeVerePrimarie), "Tutto tutto niente niente" utilizza tre tipi umani per ritrarre l'Italia di oggi, facendo ridere sì lo spettatore, ma di un riso amaro e imbarazzato, perché è facile riconoscere in quei personaggi politici, conoscenti o amici.
"Viviamo in un momento psichedelico, grottesco, drammatico e comico allo stesso tempo - ha detto Albanese durante la presentazione del film, in uscita il 13 dicembre - Con il mio film ho cercato di raccontare in chiave comica tre personaggi che sono tre cellule impazzite, ridicoli e negativi. Ma il film è anche un atto d'amore verso questo Paese, che amo profondamente. Io provo a sollevare dei dubbi e a fare leggere contestazioni".
Lo xenofobo Olfo, il fumato Frengo e il disonesto Cetto passano dal carcere al Parlamento e al Vaticano quando vengono ripescati tra le liste dei non eletti grazie a un "sottosegretario", interpretato da Fabrizio Bentivoglio, che rappresenta la peggior politica romana.
"È vero che raccontiamo un pezzo del nostro Paese, ci siamo appoggiati alla situazione politica particolare di questi ultimi anni, ma a me interessa soprattutto la satira sociale: non volevamo certo fare un film politico, ma puntare sulle risate, rendendo ridicoli dei personaggi", conclude Albanese.
