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Venerdì, 29 Marzo 2024
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'Pomeriggio 5' mette nei guai l'ospite intervistato: "Ora la gente ce l'ha con me"

Renato Maffia, l'uomo senza un'abitazione stabile che beneficia dell'aiuto della Caritas per vivere, ha raccontato a 'Il Caffè.tv' che durante l'intervista rilasciata al programma di Barbara D'Urso è stata data un'immagine distorta delle sue reali condizioni economiche: "Dopo quella diretta mi hanno quasi aggredito, dicono che abito in una villa con il camino, ma non è vero"

Un nuovo polverone mediatico si sta abbattendo in queste ore su Barbara D'Urso dopo le dichiarazioni rilasciate al sito Il Caffè.tv da Renato Maffia, l'uomo che lunedì 23 novembre ha raccontato a 'Pomeriggio 5' la storia del figlio Emilio, bloccato nelle Filippine perché privo di un certificato di paternità con valenza italiana.

Stando al suo racconto, la redazione del programma di Canale 5 ha contattato Bianca Francavilla, una giornalista di Latina che per realizzare l'intervista e facilitare il collegamento in diretta con lo studio, ha messo a disposizione la propria casa, visto che Maffia non ha un'abitazione stabile e riceve per questo aiuti dalla Caritas e dai suoi compaesani.

Qualcosa, però, è andato storto quando Barbara D'Urso ha introdotto la vicenda presentando Renato come "in collegamento da casa sua", frase che è bastata per generare tutta una serie di conclusioni sull'uomo che in molti, da quel momento, hanno ritenuto abbia mentito sulle sue reali condizioni economiche e quindi approfittato della bontà della gente.

"Dopo la trasmissione mi hanno quasi aggredito al bar di Latina dove vado ogni sera. Mi hanno accerchiato e detto: 'Ma come, metti i salvadanai in giro per la città chiedendo alla gente di aiutarti a inviare dei soldi per le cure di tuo figlio nelle Filippine e poi abiti in una villa con il camino?'. Mi sento in imbarazzo: la gente sembra credere più a Barbara D'Urso che a me" ha raccontato Maffia per spiegare come l'equivoco abbia inficiato anche sul resto della sua vita quotidiana da indigente ("Dove vado ogni giorno a mangiare, alla Caritas, hanno tentennato prima di darmi da mangiare perché dicono che i pasti sono pochi e che, se io avessi una casa come detto in televisione, potrei certamente pagarmeli da me" ha spiegato).

La vicenda che vede protagonisti l'uomo e il figlio di 9 mesi Emilio è stata trattata anche da 'Le Iene', intervenute per cercare di aiutare il piccolo con una raccolta fondi che gli garantisse le cure di una grave patologia, aspetto che avvalorerebbe le reali ristrettezze della famiglia Maffia, suo malgrado, al centro dello spiacevole fraintendimento.  

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