Carla Fracci, quando le offrirono una direzione senza il marito e lei rispose: "Sono una coppia"
A raccontarlo è il coreografo e regista Luciano Cannito, suo caro amico che le dedicò diverse creazioni
Sessant'anni insieme, nella vita privata e in quella vissuta tra luci e backstage dei più prestigiosi palcoscenici mondiali. Per Carla Fracci Beppe Menegatti non era soltanto suo marito - padre del figlio, Francesco - ma anche un fedele manager e regista della maggior parte degli spettacoli da lei interpretati. Ma l'étoile era altrettanto fedele al suo mentore, sostegno insostituibile.
La loro carriera, così come la loro vita, è sempre stata simbiotica. Il ritratto perfetto lo fa Luciano Cannito, coreografo e regista molto vicino all'icona della danza scomparsa oggi a Milano a 84 anni: "Era una donna meravigliosa e innamorata del marito, il regista Beppe Menegatti - racconta - Un giorno le offrirono la direzione di una compagnia senza il consorte. Poche parole da parte sua, 'Io sono una coppia' disse. Un atto di amore e generosità".
Cannito ricorda Carla Fracci con profonda commozione, parlando del suo lato più privato: "Amava il suo pubblico, era felice per l'affetto e l'immensa gratitudine che le persone le avevano sempre simostrato per la sua arte. Un giorno le dissi: 'Perchè non fai l'attrice?'. Lei mi rispose semplicemente: 'Non c'è niente che non possa fare se non ballare'". Tra loro un legame molto bello, racconta ancora Cannito: "Carla Fracci è sempre stata per me un'amica vera. Profondamente italiana, profondamente 'patriota'. Aveva ricevuto offerte di lavoro da tutto il mondo per dirigere i corpi di ballo. Ma lei amava l'Italia, soprattutto la sua Milano. Non ha mai pensato di abbandonare il suo Paese. Rimarrà un mito, un mito italiano. Ci siamo incontrati quando dirigevo il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli - conclude - A Carla Fracci ho dedicato alcune delle mie creazioni, da 'Girotondo Romano' a 'Donna Franca Florio'".
