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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il killer di John Lennon si pente: "Sono stato un idiota"

Respinta nuovamente la domanda di libertà vigilata per l'uomo che nel 1980 uccise l'ex Beatles

Resta in carcere Mark David Champan, l’uomo che l’8 dicembre 1980 uccise John Lennon davanti alla sua residenza nell’Upper West Side di Manhattan, il famigerato Dakota Building. L’uomo, condannato all’ergastolo, ha chiesto per l’ottava volta in 34 anni la libertà vigilata e la sua richiesta è stata nuovamente respinta.

Ero confuso. Avevo bisogno di molte attenzioni al tempo e le ho ottenute da lui (John Lennon, ndr.) - ha dichiarato Champan - Ci sono molte persone a cui ho causato molto dolore per il quale sono dispiaciuto. Provano dolore tutt’ora e questo è il motivo per il quale mi trovo seduto qui”. Ancora oggi, ha detto Chapman, sono ancora tantissime gli ammiratori di John Lennon che gli scrivono, e per questo lui stesso ha ammesso di capire se la giuria avesse deciso di negarli la libertà vigilata. “Tante, tantissime persone lo hanno amato – ha detto - Era un uomo grandioso e talentuoso e loro stanno ancora soffrendo per lui. E quel che conta di più è che sto ancora ricevendo lettere da loro. Non è un crimine come un altro”.

Contro la messa in libertà di Chapman si è schierata ancora una volta Yoko Ono, la vedova del cantante, che ha dichiarato di aver paura che la sua vita e quella dei suoi figli possa essere messa in pericolo qualora l’assassino di Lennon venisse messo in libertà.

Sono un idiota, ho scelto il modo sbagliato di ottenere la fama”, ha dichiarato pentendosi Chapman, che ora dovrà al Wende Correctional Facility di Buffalo, nello Stato di New York, e non potrà ripresentare la sua domanda prima del 2016. 

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