rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cinema

Valeria Fabrizi: "Suor Costanza sono io"

Protagonista da tre stagioni consecutive della fiction di Rai 1 "Che Dio ci aiuti", l'attrice si racconta tra i successi di oggi e di ieri

Simpatica, brontolona e un po' pazzerella. E' questa suor Costanza, o meglio, Valeria Fabrizi. Sì perché tra l'attrice veronese, classe 1938, e la madre superiora del convento di "Che Dio ci aiuti", fiction di Rai 1 in onda il giovedì in prima serata per la terza stagione consecutiva, non c'è tutta questa differenza. Ce lo ha spiegato lei stessa, in una bellissima chiacchierata dove l'allegria del presente si mescolava con i ricordi ancora vivi di un passato fatto di cinema, teatro, ma soprattutto di famiglia e di amicizia con alcuni dei più grandi nomi dello spettacolo, come Walter Chiari, per il pubblico, per lei semplicemente l'amico Walter.

"Che Dio ci aiuti" è arrivata alla sua terza stagione e gli ascolti la riconfermano una delle fiction più amate dal pubblico. Qual è il segreto di tanto successo?
"E' sicuramente un prodotto ben riuscito, soprattutto perché ci abbiamo messo tutti entusiasmo e professionalità. Il successo credo sia dovuto a quello che comunichiamo, alla sostanza delle storie che raccontiamo. Sono fatti quotidiani raccontati con intelligenza e sensibilità e poi c'è sempre il lieto fine e di questo oggi ha bisogno il pubblico. Quando esco, o vado a fare la spesa, le persone che incontro mi abbracciano, mi sorridono, sono felici di vedermi e mi ripetono in continuazione che non vedono l'ora che arrivi il giovedì per vedere la fiction e andare a dormire sereni. E poi mi fanno tutti la stessa domanda: 'Continua vero?'. Non vogliono che finisca. E' un vero miracolo".

Le faccio anche io la stessa domanda. Ci sarà una quarta stagione?
"Se ne parla e in effetti sarebbe assurdo non farla visto gli ascolti (si oscilla tra i 6 e i 7 milioni di spettatori a puntata, ndr). E poi anche Don Matteo è stanco, si deve riposare..."

Sembrate un cast molto affiatato. Com'è il clima sul set?
"Siamo davvero una famiglia. Tutti, nessuno escluso. Dai macchinisti alla produzione fino agli attori. Siamo persone che si vogliono bene e questo credo che traspare. Il cast è indovinatissimo e gli attori più giovani, che sono molto bravi, rispetto alla prima serie sono migliorati ancora di più".

Nella fiction interpreta suor Costanza, la madre superiora del convento. Quanto c'è di lei nel personaggio e qual è il suo rapporto con la fede?
"Mi metto solo il velo. Suor Costanza sono proprio io. Sono così: simpatica, pazza, brontolona. E' un personaggio che mi sono creata senza troppe difficoltà perché non ho fatto altro che trasferire me stessa nei panni della suora. Soltanto nella gestualità ho preso spunto dalla mia vecchia professoressa di latino, una suora appunto. Sono sempre stata credente, vado a messa tutte le domeniche, prego. Ecco soprattutto la preghiera è molto importante, è bellissimo pregare. Non serve conoscere le parole delle preghiere, basta vedere un tramonto, un fiore, il sole, tutto quello che ti dà la gioia e dire grazie al Signore per tutto questo. Parlare con Lui e ringraziarlo è la miglior preghiera che si possa fare. E poi "Che Dio ci aiuti" lo chiedo spesso".

Sempre a proposito di fiction, nel 2012 su Rai 1 è andata in onda una mini serie sulla vita di Walter Chiari e Bianca Guaccero nel film interpretava proprio lei, Valeria, la migliore amica di Walter. Lei per Chiari era un vero punto di riferimento, cosa significava essere così vicino a un personaggio del genere?
"Io e lui siamo cresciuti insieme, siamo nati nello stesso palazzo, era abituata a vederlo in giro per casa, per me era il principe azzurro. Poi è diventato famoso, anche se per me non era il personaggio ma l'amico da proteggere e tenere lontano dalle persone che lo sfruttavano. Io ero il suo rifugio, conoscevo tutte le sue donne. Era una persona fragile, alla fine abbandonato da questo mondo artistico. Vedevo che soffriva ed ero sempre lì pronta a curarlo, ad ascoltarlo. Per cinque anni ha vissuto a casa mia, dormiva nella mansarda, e ogni mattina mi preoccupavo di andare a vedere se stava bene e che non gli fosse accaduto qualcosa di tragico. Per fortuna è successo a Milano, altrimenti non avrei mai potuto continuare a vivere in questa casa. Quando ho ospiti mi chiedono sempre di poter dormire nella camera di Walter".

Oltre a Walter Chiari la sua carriera, tra cinema, teatro e tv, le ha permesso di lavorare con molti altri miti come Corrado, Nino Manfredi, Garinei e Giovannini. Che ricordi ha di questi personaggi e di quegli anni?
"Erano anni magici. Eravamo spensierati, ci accontentavamo di tutto, avevamo poco ma per noi era tanto. Meno male che viviamo di questi ricordi perché oggi non c'è più nulla di quello. Eravamo goliardici, tutti amici, ci divertivamo tanto. Quando ho person mio figlio, tanti anni fa, ho fatto una scelta, quella di non lavorare più e fare la mamma e così ho fatto, finché Pupi Avati non mi ha proposto un ruolo in un suo film. Ne parlai con mia madre che mi disse che avrebbe tenuto lei mia figlia Giorgia e così ricominciai. Grazie a Pupi Avati".

Parlando di "miti", uno alla fine lo ha sposato. Tata Giacobetti, il "bello" del celebre Quartetto Cetra...
E' stato un matrimonio stupendo, al contrario delle crisi che si inventavano alcuni giornalisti per scrivere di qualcosa. Quando è venuto a mancare dovevamo organizzare i 25 anni di matrimonio. E' morto il 2 dicembre. Ogni anno a Natale tra me e mia figlia Giorgia c'è sempre aria di malinconia, anche se è passato tanto tempo, c'è sempre questo ricordo che rivive. Lui amava il Natale, festeggiare..."

Tolto il velo di suor Costanza dove rivedremo Valeria Fabrizi?
"Ora mi devo riposare e pensare un po' a me stessa. E' da aprile che giriamo e la stanchezza inizia a farsi sentire. Ci sono diverse proposte, anche in teatro. E poi magari ci sarà la quarta stagione di "Che Dio ci aiuti"..."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Valeria Fabrizi: "Suor Costanza sono io"

Today è in caricamento