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Giovedì, 18 Aprile 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

"13 vite", tutti i motivi per non vedere il bellissimo di Ron Howard

Da venerdì 5 agosto in streaming su Amazon Prime Video è disponibile Thirteen Lives - 13 vite, l'ultimo film del regista Premio Oscar (e per noi eternamente Richie Cunningham di Happy Days) Ron Howard.

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Se avete sentito parlare di 13 vite, probabilmente già saprete che il film racconta una storia vera, o meglio un fatto di cronaca avvenuto a inizio estate 2018 in Thailandia, dove una squadra di ragazzini restò intrappolata in una grotta che si allagò in men che non si dica a causa dei monsoni (giunti in netto anticipo).

Quindi, insomma, se ricordate questa vicenda è probabile che sappiate come è andata a finire. Ad ogni modo, in questa recensione non faremo spoiler sulla conclusione del film, ma prima di raccontare perché - a nostro come sempre sindacabilissimo giudizio - abbiamo più di un motivo per sconsigliare la visione, riassumiamo in breve la trama di Tredici vite.

Di cosa parla "13 vite"

Siamo ai primi di giugno, e mentre in Russia iniziava un altro mondiale non disputato dall'Italia, in un villaggio della Thailandia si allena una squadra di calcio composta da tredici ragazzini e il loro allenatore.

È il compleanno di uno di questi piccoli calciatori, e la sera ci sarà una piccola festa per lui con i suoi amici, ma prima i ragazzi decidono di andare a fare un giro nella grotta della "Principessa dormiente", lì nei paraggi. Ci vanno tutti i ragazzini tranne uno, che deve aiutare il padre nell'attività di famiglia, e ai dodici giovanissimi si unisce il loro allenatore.

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Il giro nella grotta è di appena qualche chilometro, ma quando arrivano nella caverna principale sono colti alla sprovvista da un acquazzone che segna un precocissimo inizio della stagione dei monsoni. E quindi restano bloccati lì dentro, facendo presto scattare l'allarme dei genitori, che avvertono le autorità.

Precisamente, ci sono due autorità: il governatore della provincia locale, che in teoria è stato recentemente licenziato ma in pratica viene tenuto a gestire l'emergenza per fare da caprio espiatorio con i politici nazionali; e il capo dei Navy Seals thailandesi, che non risponde al governatore e prende le decisioni in piena autonomia.

"Una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca corre veloce di bocca in bocca" diceva De André, e in effetti la notizia che un gruppo di ragazzini è intrappolata in una grotta thailandese diventa presto di dominio pubblico. Dall'altra parte del mondo, in Inghilterra, John Volanthen (Colin Farrell) - consulente informatico e sommozzatore specializzato in soccorsi in grotte - chiama il suo amico e collega soccorritore Rick Stanton (Viggo Mortensen), che sarebbe un vigile del fuoco in pensione.

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I due, i cui nomi sono stati indicati al governatore thailandese da un occidentale che vive da quelle parti, si dirigono quindi in Thailandia, per aiutare i Navy Seal locali, decisamente più esperti in misisoni in mare aperto. Il capo degli agenti, però, non vede particolarmente di buon occhio una collaborazione coi britannici, che in sostanza agiscono in modo autonomo.

E alla loro prima immersione, riescono a raggiungere i ragazzi dopo svariate ore tra passaggi strettissimi e molto pericolosi. La notizia che siano tutti vivi fa esultare i genitori, i media e un po' tutto il mondo. Peccato però che sia praticamente impossibile per questi ragazzini effettuare una immersione così lunga e così impegnativa. Ci fermiamo qui, con il trailer in italiano di Thirteen Lives.

Perché non vedere 13 Lives, nonostante tutto

Se vi aspettate un film leggero, da vacanza, evidentemente non avete letto la trama del film. 13 vite è una mazzata sui denti, una stretta al cuore continua, insomma una sofferenza dall'inizio alla fine.

Intendiamoci: Ron Howard ha dato vita a un film magnifico, poderoso nella sua semplicità e nella sua efficacia. Ma i motivi per non vederlo sono decisamente numerosi.

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Innanzitutto, chi soffre di claustrofobia, o di paura di annegare, è gentilmente pregato di non guardare neanche un minuto di Tredici vite, altrimenti si sottoporrebbe a una tortura semplicemente insopportabile. 

Non solo. Se - come chi scrive questo articolo - vi immedesimate un po' troppo nelle storie che raccontano la sofferenza e il dolore dei genitori per i propri figli, allora è bene che sappiate che il vostro cuore sarà straziato dall'angoscia. 

E poi, a provocare fitte al cuore c'è la resistenza dei genitori fuori e dei figli dentro la grotta. Una resistenza umile, di straordinario contegno, che possiamo riassumere in uno scambio di battute tra i soccorritori e uno dei ragazzi.

"Come avete fatto a resistere?" "Siamo una squadra, noi ci aiutiamo l'uno con l'altro e il nostro allenatore aiuta noi". Per quanto torrida possa essere questa estate, una risposta che ci ha fatto venire i brividi lungo la schiena, così come le scuse dell'allenatore, e la sua sorpresa nel sapere che i genitori dei ragazzi lo ringraziano per come sta gestendo la situazione.

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Ma se riuscirete ad andare oltre a tutto ciò, se saprete tenere a bada le vostre paure e la vostra sofferenza, allora vedrete un film emozionante, intenso, commovente, oseremmo dire persino epico. Un altro capolavoro del grande Ron Howard.

PS: se avete notato anche voi che nei titoli di coda si legge che praticamente tutti i soccorritori hanno dato il loro benestare al film, tranne il dottor Harris, non siete i soli. Non appena scopriremo il motivo lo riporteremo in questo articolo.

Voto: 8.5

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