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Giovedì, 18 Aprile 2024
Film al Cinema

“Belfast” di Kenneth Branagh: il flashback negli anni ’60 attraverso gli occhi di un bambino

Il sentimentalismo genuino del regista nordirlandese, nel bianco e nero della sua vita. Al cinema dal 24 febbraio, dopo una pioggia di riconoscimenti

Sette Nomination agli Oscar ‒ una per il miglior film ‒ e un Golden Globe per la migliore sceneggiatura per l’ultimo lavoro scritto e diretto dal regista nordirlandese Kenneth Branagh: “Belfast”. Dopo il disastroso “Assassinio sul Nilo”, Branagh approda al cinema con un film intimista, tenero e con una sceneggiatura scritta ad hoc che reclama a gran voce il luccichio della statuetta d’oro. E con gli occhi di un bambino (ri)torniamo a quell’età tanto ingenua che è impossibile scrollarla di dosso.

È così genuino “Belfast” che Branagh riesce a viaggiare su due strade parallele che si intersecano tra di loro, con il colore vivido che dipinge il preludio del film ‒ come a dire “Belfast oggi è così” ‒ con una bella fotografia tra squarci della moderna città nordirlandese, e il bianco e nero che valica il muro della contemporaneità per piombare nel lontano 1969, in piena rivolta senza via di scampo.

Primi piani “alla Kenneth Branagh” su un cast ben assortito, con gli accenti irlandesi ben marcati di Jamie Dornan e Caitríona Balfe, la bravura di una straordinaria Judi Dench fino al carinissimo Jude Hill, il vero protagonista della storia che strappa via qualche lacrimuccia davanti alla decisione che ne vale del suo futuro.

Leggiamo la trama del film più autobiografico del regista che firma il quinto miglior film del 2021, come disse il regista statunitense Paul Schrader (“American Gigolò”, “Il collezionista di carte”).

“Belfast”, trama del film

Nel 1969 si consumava il conflitto nordirlandese nella serena cittadina di Belfast. Buddy (Jude Hill) è un bambino felice, sognatore, conosce tutti e gioca con i suoi amici nel quartiere dove vive. Si ritrova coinvolto nella battaglia contro i cattolici e si rifugia in casa insieme alla madre (Caitríona Balfe) e al fratello più grande. Il padre (Jamie Dornan) non c’è, lavora fuori paese per guadagnare qualcosa e pagare le tasse arretrate.

La tranquillità della cittadina è messa a dura prova dopo il conflitto, e Buddy e la sua famiglia cercano di tirare avanti in ogni modo possibile tra la paura per una nuova guerra e il denaro che scarseggia. L’innocente Buddy, nolente, è costretto a compiere piccole azioni criminali insieme all’amica più grande che fa parte di una gang per rubare cibo nei negozi. Ma tra l’amore dei nonni, il primo amore per la sua compagnetta di classe e il perdono dei genitori riesce a salvare il suo buon nome.

Ben presto, però, il “boss” del quartiere che infiammava la rivolta darà del filo da torcere al padre di Buddy e tutta la famiglia si ritroverà catapultata in una guerra “personale” che la porterà a una difficile decisione…

Ci fermiamo qui con la sintesi del film, ma vi invitiamo a guardare il trailer italiano ufficiale su YouTube distribuito dalla Universal Pictures International Italy.

“Belfast”, il flashback negli anni ’60 attraverso gli occhi di un bambino

“Mi sento irlandese. Non credo che si possa far uscire Belfast dall’io ragazzo”

(Kenneth Branagh sulla sua identità attuale)

È un omaggio all’infanzia irlandese e alla città natale del regista “Belfast”. Il colpo d’occhio su Belfast oggi, tra colori accesi che invadono il grande schermo e inquadrature al dettaglio sulle arti visive meravigliose, (ci) ricorda che il presente ha un lascito antecedente che non deve essere dimenticato. E dal basso verso l’alto, quasi come a trattenere il fiato, l’obiettivo della cinepresa mette a fuoco la Belfast di cinquant’anni fa, nel lungo flashback ambientato nel 1969 quando era dilaniata dalla guerra di religione.

E siamo gli occhi e le orecchie del piccolo Buddy (Jude Hill) che si diverte con i suoi amici come un bambino alla sua età, per ritrovarsi allibito davanti a uomini che sganciano bombe e lanciano pietre con lo scopo di devastare il pacifico paese. In nome della religione protestante, l’unica accettata.

E la paura lo assale, la stessa che Kenneth Branagh probabilmente ha provato quando aveva solo nove anni. Ma l’amore della madre (Caitríona Balfe) e del padre (Jamie Dornan) lo rincuorano, perché il sorriso non va mai via qualunque cosa accada. Nemmeno la musica che risuona nella via del quartiere mentre si balla allontanando la fredda atmosfera. E non manca l’amore dei nonni, il nonno Pop (Ciarán Hinds) e la nonna Granny (Judi Dench) che lo educano come fosse il loro figlio, insegnandogli come si studia la matematica e come conquistare il cuore dell’amata compagnetta di classe.

C’è tanta tenerezza malinconica che si mescola ai valori ben impartiti fin dalla tenera età in “Belfast”. Nel bianco e nero finemente edulcorato e nei primi piani espressivi su ogni personaggio, sembra di (ri)assaporare la cara pellicola dei buoni e vecchi tempi di cui si sente tanto la mancanza. E gli occhi di Buddy/Branagh sono così ingenui che l’ironia innocente dietro lo script stuzzica tutti i (nostri) sensi e diventa difficile condividere un altro punto di vista. La qualità del film cresce, Kenneth Branagh vuole proprio questo: lo spettatore deve innamorarsi della sua terra e del passato che ha vissuto quando era un bimbo bonaccione. Amore, odio, guerra e il bivio che aveva disegnato su un foglio, con la strada che si biforca per scegliere su quale via procedere, hanno fortificato l’uomo che è diventato. E controvoglia, tra amari rimpianti e il non voltarsi mai indietro, è salito sull’autobus in partenza per Londra, per un destino migliore.

Un tonfo al cuore lasciare il proprio paese natìo, gli amici di sempre e gli affetti dei propri cari. Riuniti, però, nel bagliore della settima arte che un piccolo ometto un giorno sogna di poter far sua: il cinema, la fantastica magia che unisce adulti e piccini. E “Belfast”, nei colori di sequenze cinematografiche che tengono viva la passione e nel bianco e nero della pellicola, è il ricordo nostalgico che torna a casa, senza mai scordare le proprie radici. Con un bel cast perfettamente in parte e la meravigliosa Judi Dench che non sbaglia un colpo.

Voto: 8.5

Belfast scena film-2

Belfast locandina film-2

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