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Venerdì, 29 Marzo 2024
Film al Cinema

Al cinema "Watcher": dallo stalking alla follia e ritorno con Maika Monroe

Il 7 settembre arriva nelle sale italiane il thriller di debutto della regista Chloe Okuno, che racconta una storia di angosciante voyeurismo nella fredda Bucarest

Nel 2016 Zack Ford firmava una prima sceneggiatura di Watcher, di stampo hollywoodiano e ambientata nelle strade di Brookyln. A marzo del 2021 iniziavano le riprese di un nuovo Watcher: la giovane e promettente regista Chloe Okuno aveva ripreso in mano lo screenplay e, dopo averlo riscritto con Ford, cominciava a dirigere Maika Monroe a Bucarest, in un film che l’anno successivo sarebbe stato accolto come un’autentica chicca del mondo thriller negli USA. 

Presentato in anteprima al 2022 Sundance Film Festival e uscito nelle sale statunitensi lo scorso giugno, il 7 settembre arriva finalmente in Italia Watcher, un thriller che – proprio grazie a un’attenta riscrittura e a un’efficacissima semplicità – non può deludere gli appassionati del genere e non.

Watcher, la trama del film

Per seguire il marito Francis (Karl Glusman), trasferitosi per lavoro in Romania, Julia (Maika Monroe) si ritrova in una fredda Bucarest dove non conosce nessuno, non parla la lingua e non ha niente da fare. La ragazza passa le sue giornate in solitudine, annoiata e depressa, aspettando che il marito rientri a casa. Questo isolamento fisico e mentale si trasforma però ben presto in una crescente paranoia nel momento in cui viene scoperto che a Bucarest si aggira il “ragno”, un serial killer che ha ucciso varie donne in città, arrivando quasi a decapitarle. Nel palazzo di fronte alla sua nuova casa, Julia vede infatti costantemente un uomo alla finestra che la fissa e, senza sapere il motivo, è convinta che si tratti del femminicida. La sua angoscia diventa ossessione, tale addirittura da invertire i ruoli di stalking, con la giovane che inizia a pedinare l’uomo per tutta la città fino a costringere la polizia ad ammonirla. Nessuno sembra crederle a eccezione della sua unica amica Irina, una spogliarellista che vive nell’appartamento accanto. La discesa nella follia di Julia procede senza sosta, oscillando tra realtà e immaginazione.

Il trailer

Quando tutto è al suo posto e non solo

Il debutto di Chloe Okuno ha tutti gli ingredienti giusti, dosati alla perfezione e messi nell’ordine corretto, ma questo non significa che la regista si sia limitata al tanto vituperato “compitino”, anzi. Watcher ha una trama lineare, un’atmosfera inquietante, un climax di angoscia, tensione alta e una struttura con qualche eco hitchcockiana che fanno funzionare un film thriller perfettamente, ma alla (efficacissima) semplicità della pellicola bisogna sommare l’ingegno. 

Non si può innanzitutto non notare come il film sia confezionato; il lavoro di Okuno è una vera e propria rivalsa del low budget a partire da alcune scelte. Dalla prima sceneggiatura hollywoodiana del 2016 si passa a una Bucarest invernale e fredda, lugubre, noir, misteriosa a tratti, talmente valorizzata da ogni scena che è impossibile rimpiangere quella che poteva essere un’ennesima città americana. 

La fotografia di Benjamin Kirk Nielsen contribuisce e non poco a costruire questo enigmatico alone che circonda la capitale rumena e le paranoie della protagonista, seguita per strada con tutte le sue paure. I movimenti di camera sanno fare oscillare costantemente lo spettatore tra l’osservatore e l’osservato, identificandosi con la protagonista prima nella sua solitudine (i dialoghi in rumeno, inoltre, non sono sottotitolati per aumentare questo effetto di immedesimazione nell’isolamento) e poi nella sua ossessione e caduta psicologica. L’importanza dello sguardo - enorme in un film di quasi puro voyeurismo e stalking - è restituita in maniera corretta, con le giuste sottolineature dove necessario.

Il tutto è indubbiamente aiutato dagli interpreti, con Maika Monroe che ormai è a casa sua nel genere ed è sempre un pregio averla nel cast, ma anche un perfetto antagonista trovato in Burn Gorman. 
La sceneggiatura, come detto, procede nella sua semplicità, speditamente dall’inizio alla fine e - giustamente - non ha bisogno di alcun stravolgimento improvviso. L’ingegno di Watcher, tuttavia, emerge anche in un impianto apparentemente così minimalista. In una trama lineare vengono infatti inseriti i giusti tentennamenti, con un bellissimo gioco in cui lo spettatore arriva quasi veramente a dubitare della sanità mentale Julia, ma dall’altro è portato quasi morbosamente a sperare che la protagonista abbia ragione, e che quindi sia di fatto la prossima vittima.

“Quell’uomo ci spia da quando siamo arrivati” – “Oppure sta fissando la donna che lo sta fissando”

VOTO: 7

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