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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Film al Cinema

Acqua alle corde, Enzo Iacchetti ed Elio alle prese con uno rocambolesco spettacolo di paese

Arriva in sala il 9 gennaio "Acqua alle corde", commedia diretta da Paolo Consorti, distribuita da Kimera Film e Opera Totale

Una rappresentazione storica in un piccolo centro delle Marche, causa una ricorrenza importante, diventa uno spettacolo ambizioso quando l’autore e regista che, tradizionalmente se ne occupa, riesce a scritturare un cast di grandi e popolari artisti. Ma l’arrivo della blasonata compagnia creerà lo scompiglio a Montalto e nella vita del protagonista: tra prove, copioni, improvvisazioni, vanità, rivalità, discussioni furibonde, umiliazioni pubbliche e persino scontri a fuoco. Arriva al cinema lunedì 9 gennaio, “Acqua alle corde”, una simpatica commedia che vede protagonista, nei panni del regista di provincia Santini, Cristiano Caldironi,  mentre Enzo Iachetti è il terribile Gianmaria, idolo dei palcoscenici e chiamato a vestire i panni di Papa Sisto V nella rappresentazione, Elio invece è un cantastorie, Giobbe Covatta è il parroco del paese e Natasha Stefanenko è la "donna della discordia". Nella compagnia c’è anche il musicista interpretato da Stefano Nosei, mentre Vito è il manager, Rebecca Liberati la giovane assistente di Santini, e Guenda Gloria una regista teatrale di chiara fama.

Acqua alle corde, la trama del film

Se c’è una cosa che rende orgogliosa Montalto nelle Marche, è di aver dato i natali a un grande personaggio, Papa Sisto V, l’uomo che portò al suo massimo splendore la Roma barocca. Ogni anno i paesani omaggiano la figura del celebre conterraneo con una rappresentazione offerta dalla parrocchia del paese, ma quando si avvicina il cinquecentenario della nascita, è chiaro che bisogna pensare in grande. L’ambizioso sindaco di Montalto convoca quindi Santini, un regista teatrale dalle grandi aspirazioni e dalle pochissime realizzazioni, per spronarlo a metter su uno spettacolo in grado addirittura di reggere una tournè nei più importanti teatri italiani.

È allora che Santini, forte della rassicurazione che ci siano i fondi pubblici per pagarne la presenza, contatta il manager degli Elioz, prestigiosa compagnia teatrale, a cui propone uno spettacolo che racconti un particolare e significativo momento della vita di Sisto V, ovvero quello della storia sull’obelisco di piazza San Pietro. In origine infatti, l’obelisco era posizionato a fianco della basilica e fu proprio Sisto V a ordinare che si spostasse al centro della piazza, operazione piuttosto complessa. Il papa, per tenere lontano i curiosi dal cantiere, stabilì per editto che nessuno dovesse non solo non avvicinarsi all’area dei lavori ma nemmeno fare rumore. Quando però le corde che servivano per issare l’obelisco si logorano e la stele sta per crollare addosso agli operai, un marinaio si precipita al centro della piazza e grida: ‘acqua alle corde!’ che, una volta bagnate, si ricompongono, mentre il marinaio che ha sfidato l’editto pontificio deve solo sperare nella grazia. Quando gli Elioz accettano, Santini è al settimo cielo, vedendo finalmente realizzate le sue ambizioni. Se non fosse che l’attore chiamato a interpretare il Papa, gli darà del filo da torcere, si rivelerà un vanesio e arrogante, insofferente alle direttive di Santini che soffrirà umiliazioni pubbliche e private prima dell’incredibile finale in cui tutti i nodi verranno al pettine.

Acqua alle corde, una vivace commedia sull’arte di fare teatro e i suoi artisti

Un piccolo film, in grado di raccontare tantissimo, tenendo sempre viva dall’inizio alla fine l’attenzione e anche il divertimento degli spettatori. Al centro di Acqua alle corde c’è il tema del fare arte e della scelta di essere artisti. Ciò che viene indagato è soprattutto la realtà di Santini, un uomo con delle ambizioni, un talento e un estro, che si trascina nella difficoltà oggettiva di esprimersi e vivere della sua arte nella realtà di un piccolo centro. Eppure, quando arrivano i ‘grandi artisti’, quelli abituati a calcare i grandi palcoscenici, Santini non avrebbe più scuse: è il suo momento, la sua occasione, come gli ripete la giovane e intelligente assistente Caterina pronta, lei sì, a spiccare il volo. Ma i sogni non sono mai come ce li immaginiamo, e anche realizzarli pienamente costa impegno, fatica e soprattutto rappresenta un grande rischio. Mentre l’insopportabile Gian Maria (perfetta incarnazione dell’egocentrismo dilagante in certi contesti), si cala sempre più nei panni del tirannico Papa Sisto V, schiacciando chiunque si trovi sulla sua strada a iniziare dall’incerto regista, il protagonista si defila, punta i piedi, cade in ogni tranello e provocazione e, insomma, scappa davanti all’occasione della vita. Troppo spaventato o troppo poco interessato a cambiare la sua placida e comoda esistenza. Perché, ora che lo vede da vicino capisce che, anche in quel mondo a cui ha sempre ispirato, come in tutti gli altri, non è certo tutto oro quello che luccica. Il film è molto divertente, gli scambi tra il papa e Santini sono sempre più duri ma anche esilaranti. L’ambiente di provincia poi, fornisce una serie di figure di contorno che danno il colore alla storia, a iniziare dal simpatico parroco interpretato da Giobbe Covatta. Un film con una storia solida e un cast di attori navigati, che con leggerezza racconta due mondi lontani ma uniti dalle passioni, dalle ambizioni e dalle velleità artistiche.

Il trailer

Voto: 6,5

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