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Mercoledì, 24 Aprile 2024
la recensione

“Aline – La voce dell’amore”, il film sulla vita di Céline Dion vuole cambiare le regole del biopic

La recensione del biopic della francese Valérie Lemercier presentato in anteprima al Festival di Cannes 2021

Il 20 gennaio è uscito in tutte le sale Aline – La voce dell’amore, il nuovo film sulla vita di Céline Dion presentato in anteprima al Festival di Cannes 2021, diretto dalla regista francese Valérie Lemercier, nota per aver vinto due Premi César nella sua carriera cinematografica.

“Un gran film popolare che cambia le regole del biopic, provocando fascinazione e vertigine” scrive Marzia Gandolfi su MYmovies.it. In questi termini, Aline - La voce dell’amore si propone sotto un’altra veste al pubblico di spettatori, specie quando la stessa Valérie Lemercier interpreta la cantante Céline Dion che ha rapito i cuori della gente con la sua voce sinuosa. E sì, una bella prova per Lemercier, che si circonda di un cast canadese, da Sylvain Marcel, Danielle Fichaud fino ad Antoine Vézina. 

Insomma, le basi per godere di un buon film e lasciarsi trasportare dall’incantevole voce dell’amore ci sono tutte. Non ci resta che entrare direttamente dentro la trama del film.

Aline – La voce dell’amore, trama del film

Aline – La voce dell’amore si può definire una storia lineare. Non perché non assistiamo a chissà quali alti e bassi, anzi. Chi conosce la vita travagliata di Céline Dion può sicuramente restarne sbalordito, per la grande attinenza che si riscontra nelle due ore circa di visione. Sorprende, invece, come il film sia costruito ad hoc riprendendone quasi interamente tutti i punti salienti che hanno caratterizzato la vita dell’artista canadese. 

Si parte dalla sua nascita, ovviamente, e da mamma Sylvette (Danielle Fichaud) e papà Jean-Bobin Dieu (Antoine Vézina) che adorano la musica, come del resto i genitori di Céline Dion, esibendosi in gruppo nei piano-bar. Man mano, Aline Dieu scopre di avere il “talento della voce” che affascina tutti. Canta agli eventi, senza remore, si prende tutti gli applausi e diventa un lavoro a tempo pieno che la distoglie addirittura dagli studi. Nonostante i suoi 12 anni, i genitori inviano una sua demo incisa su cassetta al manager – e futuro marito – Guy-Claude Kamar (Sylvain Marcel), e la sua carriera inizia letteralmente a decollare con inviti a programmi televisivi, la sua voce che risuona in tutte le radio, e autografi sui vinili. E non mancano i tour mondiali, con Parigi in vetta alla classifica nella sua agenda professionale che trabocca di sold out. 

Tutto procede a gonfie vele, fino a quando l’amore non bussa alla sua porta e, ormai adulta, si rende conto di essersi innamorata del suo manager, ricambiata. Inutile negare la grande disapprovazione della madre che la segue ovunque, accompagnandola a qualsiasi concerto. Dopo tanti tira e molla, la madre cede e Aline può coronare il suo sogno: sposare il suo primo amore.

Come tutte le star, però, dietro un bel conto in banca, una casa gigantesca – fin troppo per lei, tanto da perdersi nelle sue 40 camere – la piscina in giardino e l’autista privato, c’è sempre il desiderio di evadere dall’oppressione che una vita frenetica come la sua ostenta, e si intravedono i primi segni di cedimento… 
Ci fermiamo qui nella sintesi, ma vi invitiamo a guardare il trailer ufficiale del film pubblicato su YouTube da Lucky Red.

Aline - La voce dell'amore locandina film-2

Perché vedere il film Aline – La voce dell’amore

È un sogno che diventa realtà Aline – La voce dell’amore. Non è semplice dirigere un biopic del genere, soprattutto quando il focus del film è la vita di una diva della musica internazionale che ha catturato l’attenzione di tutto il mondo. La regista Valérie Lemercier, che visivamente assomiglia molto alla Dion, è riuscita a centrare l’obiettivo. È una bella interpretazione la sua, non c’è che dire. Ma, mentre scorrono le immagini in movimento, siamo tentati di sbirciare qualche minuto del più acclamato Bohemian Rhapsody di Bryan Singer e Dexter Fletcher, che conoscerete tutti ormai pompato com’è stato, soprattutto quando si vola da una città all’altra in men che non si dica o quando i fatti raccontati seguono una linea temporale troppo veloce senza una logica plausibile. Non mettiamo in dubbio la finzione cinematografica, e nemmeno la dilatazione dei tempi nel cinema, ma c’è il rischio che il film diventi troppo ridondante. Purtroppo, l’artifizio cinematografico qui gioca un brutto ruolo e, per qualche scena, intacca la storia che invece merita tanto.

Nonostante l’esagerazione, Aline – La voce dell’amore rimane pur sempre un biopic romanzato, a tratti troppo, che si impegna per aggiungere un pizzico di malinconia, oltre la ricchezza materiale a fior di quattrini. Dietro un velo di ironia, anche se troppo accentuata in una o più scene, ci ritroviamo catapultati dentro il concetto di amore che Aline Dieu / Céline Dion ha ribadito in tutte le sue canzoni. Tangibile come non mai mentre ascoltiamo My Heart Will Go On, e immediatamente ripensiamo alla scena di Rose che saluta Jack dalla scialuppa di salvataggio nel kolossal Titanic, o All by Myself, e chi non ricorda la potenza vocale di Céline Dion in quella melodia. Grande assenza molto rimpianta per The Power of Love, che avrebbe dato quel tocco in più a quella poesia d’amore. E così, riusciamo a percepire l’amore che non ha mai lasciato l’artista, neanche dopo la morte del caro marito.

In fin dei conti, che sia o meno preso di mira dalla critica, che riprenda fedelmente la vita della cantante con qualche particolare dimenticato nell’oblio, Aline – La voce dell’amore strappa un momento di libertà artistica assoluta in un periodo difficile per la filiera cinematografica, e testimonia come la grandissima superstar mondiale sia semplicemente una donna comune – con un forte desiderio di maternità – che vive della sua passione, con l’umanità e l’umiltà che l’hanno sempre contraddistinta. Non a caso, la bellissima canzone Ordinaire, crediamo il suo testamento, si fa garante di questa concezione. Ma non vi sveliamo nulla a riguardo, diciamo solo che nonostante tutto il nostro è un giudizio positivo.

VOTO: 7.5

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