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Martedì, 23 Aprile 2024
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Minacce all’attrice Deepika Padukone: “Bruciatela viva”

Un gruppo marginale di difesa della “casta dei cavalieri” ha offerto una ricompensa di dieci milioni di rupie (oltre 130mila euro) per “chi brucerà viva la protagonista” del film che in India è stato censurato

Non si placano In India le polemiche per lo stop imposto dalla censura al film storico ‘Padmavatì’ del regista Sanjay Leela Bhansali, il cui debutto nelle sale è previsto per l'1 dicembre.

Un gruppo marginale di difesa della "casta dei cavalieri" ha offerto una ricompensa di dieci milioni di rupie (oltre 130mila euro) per "chi brucerà viva la protagonista, Deepika Padukone".

La pellicola in questione è tratta da 'Padmavat', un poema epico del XVI secolo, che racconta la storia della regina indù Rani Padmini, nota anche come Padmavati che, per non cadere nelle mani del sultano di Delhi, Alauddin Khalji, nel 1303 preferì immolarsi con il fuoco insieme a tutte le altre donne.

Nei mesi scorsi le riprese del film sono state ripetutamente interrotte per violenti attacchi di vandali al set, e sia il regista Bhansali, sia la star Padukone sono stati pesantemente minacciati.

Ora che l'organismo di censura preventiva indiano (Cbfc) ha deciso di sospendere l'esordio del film nelle sale, il gruppo Akhil Bhartiya Kshatriya Mahasabha (Abkm) ha organizzato una manifestazione a Bareilly, in Uttar Pradesh, bruciando in un parco un centinaio di gigantografie della Padukone e di Bhansali. "Deepika dovrebbe sapere cosa si prova ad essere bruciati vivi. L'attrice non potrà mai immaginare il sacrificio della regina. Siamo pronti a dare 10 milioni di rupie a chi dovesse bruciarla viva. Chiediamo agli organizzatori di mostrarci il film prima che sia autorizzato ad andare nelle sale'' ha detto il responsabile della sezione giovanile dell'Abkm, Bhuvneshwar Singh.

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