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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Avatar 2", la recensione: la via dell’acqua è la strada per la meraviglia

Arriva nei cinema il 14 dicembre il secondo capitolo del kolossal diretto da James Cameron, e non delude le aspettative

Per gli appassionati di cinema arriva in sala il 14 dicembre un attesissimo regalo di Natale: Avatar 2 – La via dell’acqua diretto da James Cameron è il secondo capitolo del kolossal ambientato nel mondo di Pandora ed è un film capace, ancor più del primo, di unire le straordinarie possibilità regalate all’arte cinematografica e all’immaginazione dalle nuove tecnologie. Una storia coinvolgente, che mette sul piatto tanti temi universali. Un mix capace non soltanto di stupire, ma anche di emozionare. Ad ‘incarnare’ i protagonisti ci sono Sam Worthington (Jake Sully), Zoe Saldana (sua moglie Neytiri), Sigourney Weaver ( Kiri e Grace), Sthephen Lang (il colonnello Miles Quatridge) e Kate Winslet (Ronal).

Avatar – La via dell’acqua: la trama

Sono passati dieci anni dalle vicende raccontate nel primo Avatar ed oggi Jake e Neytiri vivono felici a Pandora con i loro quattro figli: Neteyam, Lo’ak, Kiri e la piccola Tuk. Sempre insieme a loro c’è anche Spider, il bambino umano, rimasto su Pandora e cresciuto con i ragazzi Sully. La tranquillità della vita della numerosa famiglia di Jake e Neytiri sarà sconvolta dall’arrivo di un ‘nuovo’ colonnello Miles Quatridge, sotto forma del suo re-comb, un Avatar creato sulla base delle caratteristiche e della memoria del colonnello morto e che ha le sembianze di un gigantesco Nav’i. Alla guida di un piccolo esercito di re-comb, Quatridge tornerà su Pandora con il preciso intento di vendicarsi di Sully. Catturato Spider, Jake capisce che il vero obiettivo di quella nuova guerra è lui e, per proteggere la sua famiglia, decide di lasciare il suo villaggio e di cercare rifugio in una delle isole dove vive il Popolo delle Acque e dove l’integrazione, per tutti, non sarà all’inizio per niente facile. Nuovi sono infatti gli usi e le nuove competenze da imparare e barriere da superare, mentre il nemico continua loro a dare la caccia.

Spettacolo, storia e tecnologia: gli ingredienti di un grande film

Ci sono voluti tredici anni di attesa per vedere il nuovo capitolo del film che ha polverizzato gli incassi della storia del cinema ma, ora che il momento è arrivato, il pubblico sarà felice di aver aspettato pazientemente per avere la possibilità di godere di uno spettacolo così totale e così pieno. Emozione, stupore e coinvolgimento per una durata di tre ore e un quarto che scorrono velocissime, come una lunga e piacevole vertigine, un tuffo nelle acque cristalline di Pandora, nella sua natura rigogliosa, in quel mondo incontaminato e pieno di meraviglie che la tecnologia a disposizione dei creativi nel 2022 ci fa vivere esattamente come se fossimo lì, in questo pianeta scoperto nel futuro, che assomiglia tanto a un paradiso perduto. L’emozione di esplorare quella terra, di scoprire i tesori dei suoi fondali marini o di cavalcare animali alati su cui volare tra montagne e oceani seguendo l’addestramento alla nuova vita dei ragazzi Sully è già di per sé un’esperienza che vale ampiamente il prezzo del biglietto. Sono talmente tanti i dettagli, le creature, i movimenti piccoli e grandi messi sullo schermo da Cameron in ogni fotogramma che non si sa quasi dove guardare per essere sicuri di assaporare completamente tale abbondanza, nella certezza di non poterci riuscire.

Ma le meraviglie permesse dalla tecnologia non sono l’unico punto forte di un film che si poggia anche su una storia robusta e coinvolgente, che mette sul piatto tanti temi attuali e universali sviluppati su più livelli. Al centro di Avatar 2 c’è innanzitutto il tema della famiglia. Quella che Jake e Neytiri, due personaggi di etnia diversa, hanno costruito insieme. Una famiglia unita dall’amore, ma anche dalla quotidiana fatica di fare andare tutto a posto, in una ‘casa’ in cui tre dei quattro figli stanno vivendo il passaggio ponte dell’adolescenza. E questo periodo della vita, e delle difficoltà di gestirlo per i ragazzi in cerca di identità e per i genitori che devono accompagnarli in questo viaggio, è un altro tema del film. Ma non finisce qui, perché la famiglia Sully si ritrova a dover scappare e a dovere abbandonare le proprie radici per cercare rifugio in una terra lontana che non è la propria. Una terra in cui, all’inizio, farsi accettare, superare le diffidenze e le differenze e, in una parola, integrarsi, non è proprio una passeggiata.

Il tutto mentre un nemico assetato di vendetta si mette sulle loro tracce per distruggerli, e distruggere tutto il loro mondo. Senza dimenticare ovviamente, anche in questo secondo capitolo, il tema ambientalista, sviluppato in particolare raccontando le sofferenze dei tokul, creature dell’oceano braccate da cacciatori senza scrupoli. La famiglia Sully troverà una sua strada, l’unica possibile, per superare le difficoltà, a prezzo di scontri, litigi e incomprensioni, affrontando crisi e pericoli, spettacolari battaglie, scontri a fuoco e duelli corpo a corpo che faranno la gioia degli amanti dell’action più puro, e regalando al pubblico tre ore di spettacolo ed emozioni che non si dimenticano.

Voto: 9

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