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Venerdì, 19 Aprile 2024
Film al Cinema Roma

La chiusura dello storico cinema Azzurro Scipioni di Luciano Agosti nell’assenza delle istituzioni

Lo sfogo del fondatore della storica sala d’essay a Roma, dove per 40 anni sono stati proiettati film d’autore e grandi capolavori del passato: “Non c’è nessuno in questo Stato, nessun Ente, o ministero o assessorato alla Cultura… sono tutti assenti”

Fra meno di un mese Silvano Agosti dovrà distruggere la sua “creatura”: una sala d’essay nel cuore del quartiere Prati a Roma, che negli ultimi quarant’anni ha formato generazioni di cinefili grazie alle sue proiezioni di film d’autore e grandi capolavori del passato, oltre agli incontri con grandi registi che venivano a discutere con il pubblico delle loro opere. Il cinema Azzurro Scipioni rischia infatti la chiusura e non c’è nessuno, denuncia Agosti, che se ne stia occupando. 

RomaToday lo ha incontrato, tra le poltrone blu che sono il marchio dell’Azzurro Scipioni. Proprio quelle poltrone che Agosti ha messo in vendita, all’improvviso, sotto Natale, con un post su Facebook che in breve tempo aveva fatto il giro del web e degli appassionati di cinema. 

“Questo posto sono obbligato ora a distruggerlo, quando invece l’ho costruito con infinito amore, perché non c’è nessuno in questo Stato, nessun Ente, o ministero o assessorato alla Cultura… sono tutti assenti e quindi non possono assistere a questo delitto. Io devo distruggere questo posto entro quindici, venti giorni, perché non ho il diritto di esistere”, dice amaro Silvano Agosti, che aveva già dovuto chiudere la sala in osservanza delle restrizioni previste per l’emergenza sanitaria.

“Generazioni qui hanno scoperto l’amore per il cinema, perché qui c’è il Cinema. Fuori c’è il cinema industriale, che è un’altra cosa”, racconta, ricordando quando registi come Bertolucci e Lizzani discutevano con il pubblico. L’ormai ex assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma, Luca Bergamo, sembrava aver trovato una soluzione, ricorda Agosti, ma “il giorno dopo non c’era più” (Bergamo è stato sostituto lo scorso 22 gennaio dalla sindaca Raggi). “In molti mi hanno espresso il loro dispiacere ma purtroppo finisce lì", dice Agosti.

"Se tutte le persone che mi hanno espresso solidarietà scrivessero una lettera all'assessorato alla Cultura di Roma per dire che l'Azzurro Scipioni rischia di chiudere - conclude Agosti - sarebbero migliaia, e allora si che potrebbero far muovere la politica".

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