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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

“Beautiful Minds”: un racconto ironico che elogia l'unicità

Bernard Campan e Alexandre Jollien mettono in scena un viaggio di scoperta e crescita, dal 24 febbraio al cinema

Se si legge la trama di “Beautiful Minds” non si può non pensare a certi elementi già visti in un altro film francese di qualche anno fa: "Quasi amici". Il primo però prende la sua strada e diventa non solo una storia di amicizia e di evoluzione dei protagonisti, ma anche un prodotto che cerca di smentire i pregiudizi. Cerca di dimostrare che oltre all'apparenza e alle opinioni che si possono avere sulle persone c'è molto altro. Attraverso le vicende vissute, insolite e a volte fuori dall'ordinario, così come la caratterizzazione dei personaggi, i registi ci regalano una storia con un messaggio da cui tutti dovremmo imparare. 

Ci presenta quelli che la società, sia per una questione di pregiudizi sia di incapacità nell'approcciarsi loro,  tende ad escludere. Come spesso accade quando si sceglie di raccontare storie dedicate non è sempre facile trovare una chiave di lettura che risulti neutrale. Ci si deve districare tra una scrittura che non sia offensiva o che non vittimizzi le persone. Beautiful Minds riesce nel suo obiettivo con una sceneggiatura ben fatta (qualche errorino però rimane) e degli attori bravissimi che portano veridicità alla narrazione.

Di cosa parla "Beautiful Minds”

Louis (Bernard Campan) è il proprietario di un'agenzia di pompe funebri. Ha un divorzio alle spalle e vive un vita alquanto solitaria fatta solo di lavoro e responsabilità. Igor (Alexandre Jollien) è un uomo disabile a causa di una paralisi celebrale che vive  da solo e lavora a Losanna come fattorino di cestini bio. Le vite dei due si incontrano quando per caso Louis urta la bici di Igor mandandolo fuori strada. Dopo averlo portato in ospedale ed esserci accertato delle sue condizioni i due si salutano. Il giorno dopo però Igor, incuriosito dal lavoro di Louis, si reca all'agenzia. Volendo provare un'esperienza mistica si sdraia in un carro accanto ad una bara. 

Quel giorno Louis deve occuparsi del trasporto di una defunta così sale in macchina e parte. A metà strada scopre che Igor è finito proprio nella sua macchina. Ha inizio così una vera e propria avventura per i due. Nonostante i tentativi di tornare a casa Igor vivrà momenti indimenticabili con Louis e altre persone che i due incontrano lungo la strada. Ma non sarà il solo ad imparare cose nuove. Louis infatti proprio attraverso il confronto con Igor farà i conti con le proprie paure e i fantasmi del suo passato. Non vi sveliamo altro, qui sotto vi lasciamo il trailer. 

La mente e il corpo in "Beautiful Minds"

Già dal titolo del film si evince uno dei punti fondamentali che la pellicola vuole sottolineare: la bellezza della mente, riflessione che viene veicolata dal personaggio di Igor. La sua disabilità lo ha da sempre messo in difficoltà sia agli occhi degli altri che dei propri. Con il suo personaggio si vuole smentire il pregiudizio legato all’associazione che c’è tra una persona e la sua disabilità. L’opinione degli altri e il loro approccio verso Igor sono spesso basati non solo sul pregiudizio ma anche sul pietismo. Si cambia il modo di guardare un disabile e troppo spesso si fa fatica ad andare oltre. Un lato positivo del film è legato alla rappresentazione. Per il suo personaggio è stato scelto un attore con disabilità, cosa che spesso nel cinema non accade. La cosa non solo aumenta la veridicità ma fornisce spazio ai diretti interessati che possono avere non solo le stesse opportunità degli altri, ma anche raccontare in prima persona le loro storie. Vediamo poi che un altro importante ruolo è stato ricoperto dalla filosofia. Igor ha letto le riflessioni dei grandi filosofi sui problemi della vita: il non dare peso ai giudizi della gente, proseguire sulla propria strada non facendosi influenzare da essi o godere dei piaceri della vita senza pensare troppo. Da tutto questo Louis imparerà molto. Anche il suo personaggio deve gestire i pregiudizi legati al lavoro che, come accade ad Igor, è ciò che lo definisce agli occhi degli altri. Quasi tutti si allontanano quando scoprono il suo lavoro oppure ne sono affascinati, ma lo guardano sempre con diffidenza. 

La pellicola riesce a trattare dei temi come quello della disabilità e della morte in maniera intelligente, rispettosa e anche ironica, senza sminuirle o sfociare nell’irrispettoso. Il tono ironico e leggero che pervade il film lo rende una visione piacevole. Anche la regia con il suo sguardo intimo, fatti di primi piani e carrellate, ci permette di conoscere meglio i personaggi e farci entrare nelle loro storie. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora che armonizza la narrazione. Tra i difetti c’è l’eccessiva quantità di massime filosofiche dispensate da Igor. Se ne comprende l’importanza, ma le sue battute sono in gran parte rielaboraizoni di concetti filosofici, finendo per sovraccaricare il suo personaggio. Per non parlare poi di alcune situazioni che sono a volte prevedibili. Nel complesso Beautiful Minds rimane un film interessante e ben strutturato che ci invita a riflettere sulla considerazione che abbiamo degli altri, a guardare oltre le apparenze e invita ad una relativizzazione dei vari problemi e di quelle difficoltà che ci sembrano in apparenza insormontabili.

Voto: 6, 5

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