rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

Crimes of the Future, il ritorno di David Cronenberg fra body horror ed evoluzione fuori controllo

Esce nella sale il 24 agosto il nuovo film di David Cronenberg “Crimes of the future” con Viggo Mortensen, Lea Seydoux e Kirsten Stuart

Arriva nelle sale italiane il 24 agosto il nuovo, atteso, film di David Cronenberg, “Crimes of the future”. Il regista canadese torna dietro la macchina da presa a distanza di otto anni dall’ultimo lavoro con un film che riannoda i fili di alcune delle sue tematiche preferite, proiettandole in un inquietante futuro post apocalittico.

Protagonista sulla scena, ancora una volta, Viggo Mortensen, suo attore feticcio, nei panni dell’artista e performer Saul Tenser. Nel cast anche Lea Seydoux nel ruolo della sua partner artistica e compagna Caprice, e Kirsten Stuart, nel ruolo di una burocrate che incrocerà la sua strada con i due artisti.

Crimes of the Future, la trama

In un futuro non troppo lontano, l’evoluzione umana ha preso una strana piega. Gli organismi si stanno adattando e stanno reagendo al mondo sintetico e inquinato che li circonda e autoproducono misteriosi organi funzionanti, di cui non è però sempre chiaro il ruolo, e spesso si tratta di pericolose escrescenze. La soglia del dolore è bassissima, e la chirurgia viene usata in privato e in pubblico, per gusto estetico o per provocare piacere, diventata ormai ‘il nuovo sesso’. La chirurgia, l’espianto di organi e l’esplorazione dell’interno di corpi che sembrano quasi coscientemente ribellarsi al mondo esterno attraverso continue mutazioni, sono diventati gli elementi di una forma d’arte di cui Saul Tenser (Viggo Mortensen) e la sua partner Caprice (Léa Seydoux) sono i due esponenti più noti ed acclamati. Il corpo di Tenser produce organi nuovi senza che lui riesca a controllare questo processo, e le sue performance sono incentrate sull’individuazione e l’espianto pubblico di queste nuove escrescenze.

In questo mondo in cui elementi alieni abitano i corpi umani, c’è anche chi ha deciso di spingere al massimo e sfruttare queste mutazioni, ergendosi a iniziatore di una nuova specie. Contro questo misterioso gruppo di sovversivi indaga la ‘nuova Buoncostume’ che chiederà aiuto proprio a Tenser, chiamato ad indagare sull’infanticidio di un bambino di 8 anni.

Il trailer del film

Crimes of the future, il corpo ultima frontiera

Come in ogni film di David Cronenberg anche in “Crimes of the Future” c’è molta complessità e un messaggio che inquieta e lascia aperte molte domande. Agli amanti del Cronenberg più sanguinolento e horror, questo nuovo titolo apparirà forse freddo e asetticamente intellettuale. Le scene forti non mancano tra infanticidi, estrazioni di organi, teste trapanate, autopsie su cadaveri e altro, ma la narrazione è così fredda e lucidamente distaccata che anche operazioni raccapriccianti, diventano elemento narrativo razionale che si innesta nella complessità della storia.

Una storia che parla dell’essere umano, di dove la nostra ‘evoluzione’ ci sta portando, di una tecnologia sempre più invasiva , la stessa che oggi ha già colonizzato i nostri meccanismi mentali e potrebbe arrivare ad influire sullo sviluppo naturale della specie umana. Dei pericoli connessi a questi processi e della folle corsa verso la trasformazione in qualcosa che ci allontana sempre più dalle caratteristiche che definiscono l’essere umano, addirittura quelle fisiologiche. C’è tutto questo in “Crimes of the future”, dove i corpi modificati, esplorati, aperti, svuotati, tagliati e sezionati, rappresentano l’ultima frontiera dell’arroganza umana nei confronti della natura. In un mondo in cui ormai non si percepisce più dolore, presumibilmente perché l’evoluzione ha portato a superare qualcosa che rende l’organismo meno efficiente, non si percepisce nemmeno più il piacere, e il sesso non esiste più, perché l’unica cosa che genera emozioni è la chirurgia. In questo futuro buio in cui il sintetico ha vinto sul naturale, l’uomo non rinuncia alla sua arroganza e un gruppo sovversivo punta a guidare e spingere allo stremo il processo evolutivo per sfruttarlo e diventare iniziatore di una nuova razza postumana, completamente efficiente e adattata al nuovo mondo.

Cronenberg racconta una storia che appare scollata nella sua prima parte, tutta tesa a farci immergere in questo futuro buio, a raccontarci come i corpi siano diventati l’estrema frontiera dell’umanità e a presentarci la figura di Saul Tester artista spericolato, ma anche dolente, perfettamente conscio del paradosso che il suo corpo gli ricorda ogni giorno. Un uomo che si fa domande, e aggira per le strade coperto di un mantello, come un iniziato solitario alla ricerca di una via d’uscita, e che in questo suo esplorare diventerà un collaboratore della nuova Buoncostume, per tentare di capire davvero fino a che punto si è spinta l’umanità. Le risposte, come è giusto che sia arrivano nel finale del film che riannoda tutti i fili e scopre il quadro d’insieme, lasciando però allo spettatore ampio margine d’interpretazione, quel margine necessario per continuare a stimolare domande.

Viggo Mortensen è misuratissimo e perfetto nei panni di Saul, glaciale eppure inquieto, così come la regia di Cronenberg che si limita ad annotare senza indulgere in una rappresentazione visiva troppo cruenta che distrarrebbe da un messaggio che risulta efficace anche grazie a quest’approccio volutamente più asettico.

CrimesOfTheFuture_data (1)-2

Voto: 7

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crimes of the Future, il ritorno di David Cronenberg fra body horror ed evoluzione fuori controllo

Today è in caricamento