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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Film al Cinema

Educazione Fisica, un dramma attuale sulle ipocrisie del familismo e della società

Il nuovo film di Stefano Cipani presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, sarà prossimamente nelle sale distribuito da 01 Distribution

Che succede se il mostro è tuo figlio? Come reagiresti a scoprire che quel bambino che proteggi e vizi è parte di un branco capace di una violenza vigliacca e insensata? Sono queste le domande che pone, senza girarci intorno, Educazione Fisica, il nuovo film di Stefano Cipani, già acclamato per la precedente opera Mio fratello rincorre i dinosauri. Tratto dal testo “La palestra”, l’educazione fisica si regge sulle robuste spalle di un cast di attori di qualità: Giovanna Mezzogiorno che è la preside che chiama a raccolta i genitori per comunicare loro una drammatica notizia, e Claudio Santamaria (Franco), Raffaella Rea (Carmen), Sergio Rubini (Aldo) e Angela Finocchiaro (Rossella).

Educazione fisica, la trama

In una scuola media di periferia la preside convoca i genitori di quattro alunni: Franco il padre di Christian, Carmen, la madre di Giordano e i genitori di Arsen, Aldo e Rossella. I quattro ignorano il perché siano stati convocanti all’unisono in una parte della scuola, la palestra, al riparo da sguardi indiscreti. Quando la preside arriva e gli spiega che la loro riunione è dovuta al fatto che i tre ragazzini, in branco, proprio in quella palestra hanno stuprato a turno una compagna di classe, i genitori reagiscono increduli, difendendo a spada tratta i loro figli al grido di ‘sono ancora bambini’.
Un’illusione che verrà presto spezzata e, resisi contro della realtà, continueranno a difendere i loro amati colpevoli, gettando tutto il fango possibile sulla vittima, mentre la preside cerca di farli ragione e far capire loro che la cosa giusta da fare è denunciare la vicenda. Già sconvolti dalla situazione i quattro protagonisti dovranno affrontare un drammatico colpo di scena, che li porterà a una machiavellica decisione finale. 

Educazione fisica, un film amaro che si regge sulle prove degli attori

Educazione Fisica è tratto da un testo teatrale, e il regista poco fa per cambiarne l’impianto, che d’altronde si regge benissimo su una scrittura che sviscera un dramma che risulta terribilmente attuale. Che cosa faresti per difendere un figlio che fa un’azione spregevole? E’ questa la domanda che risuona nel pubblico davanti a questo film, che mette in discussione la nostra coscienza di cittadini e quella di componenti di una famiglia e mette in scena tutti i più spregevoliì comportamenti nei confronti della vittima a cui, ancora oggi assistiamo, quando c’è di mezzo lo stupro. Come era vestita? Che vita faceva? Perché non ha denunciato subito? Sempre con un unico sottotesto: ‘se l’è cercata’. I quattro genitori del branco sono quattro persone dalla vita e dall’estrazione sociale diverse. Franco è un agiato imprenditore nel campo dell’immobiliare, Carmen è una donna divorziata che cresce da sola sua figlia, Aldo e Rossella sono una modesta coppia di coniugi attempati che hanno adottato Arsen quando era piccolo e riposto in lui molto amore e molte speranze. Quando il loro mondo viene travolto, dalla rivelazione che i loro figli si sono macchiati di una violenza gratuita ed efferata, i genitori reagiscono facendo muro. Persone che sicuramente, in situazioni normali deprecherebbero il meccanismo di colpevolizzazione della vittima e lo condannerebbero senza appello, si trovano ad usarlo senza scrupoli sono per proteggere i loro figli, ma ancora di più per proteggere se stessi e garantirsi di continuare la loro tranquilla vita facendo cadere il silenzio su un episodio derubricato a poco più di una marachella. A resistere strenuamente di fronte a tanta meschinità è la preside di Giovanna Mezzogiorno che pur usando le parole giusta non trova uno spiraglio di comprensione nel muro che alza il branco dei genitori per proteggere il branco dei figli, che diventeranno sempre più meschini e spietati man mano che la situazione precipiterà, fino alla decisione finale.

Un film amarissimo che nello spazio claustrofobico di una palestra evidenzia quanto l’istinto di sopravvivenza porti anche le persone più comuni e mansuete a proteggere con le unghie e i denti i propri interessi e la propria tranquillità calpestando ogni senso di umanità, di etica e di giustizia. Un’opera che si regge tutta sulle spalle di attori esperti e perfettamente in grado di sorreggerla.

Voto:7

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