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Giovedì, 25 Aprile 2024
Film al Cinema

Ferzan Özpetek: "Nei miei film non metto l'omosessualità, sono gli altri che la tolgono"

L'esordio nel '97 con 'Il bagno turco', l'ultimo successo quest'anno con la serie tv de 'Le fate ignoranti', a guardarsi indietro il regista vede "il miracolo della vita". L'intervista a Today

(Nel video l'intervista a Ferzan Özpetek)

Incontrare Ferzan Özpetek sul palco di un teatro è inconsueto. Dal '97 dietro la macchina da presa - anno del suo esordio come regista con 'Il bagno turco' - ha raccontato e continua a raccontare "com'è la vita". Il tema dell'omosessualità, per quanto centrale in quasi tutti i suoi film, non è così rilevante per lui: "Io faccio i film perché sento di farli - ci spiega - Una volta una giornalista mi ha chiesto perché mettevo sempre l'omosessualità nei miei film. Le ho risposto: 'Non metto l'omosessualità, sono gli altri che la tolgono'. Io racconto la vita com'è. Non mi preoccupo di cosa penseranno o non penseranno".

Il prossimo febbraio, invece, racconterà se stesso e lo farà proprio a teatro. Protagonista all'Ambra Jovinelli di Roma di 'Ferzaneide', un viaggio sentimentale attraverso la sua carriera e la sua vita: "Per un regista capire un attore teatrale è una sensazione meravigliosa. Quando sali sul palco e hai questo rapporto con il pubblico è una bella cosa". Più che uno spettacolo, dunque, un diario personale in cui si mette a nudo e a guardarsi oggi indietro vede "il miracolo della vita". 

I film e il rapporto col pubblico

Linfa vitale il suo pubblico: "Tantissima gente mi scrive, anche dall'estero, che li ho fatti sentire meno soli, che gli ho cambiato la vita - racconta ancora - Addirittura due ragazzi di Genova mi scrivono che hanno scoperto la loro identità coi miei film. Mi fa molto piacere. Su Instagram il 78% delle persone che mi seguono sono donne, è un grande onore". Infine sul successo (non così scontato) della serie de 'Le fate ignoranti': "E' piaciuta moltissimo in Italia. Dalla Disney mi hanno detto che è la serie più vista in Europa. La serie piace molto sui colori, le atmosfere, non solo sul tema. Il tema ormai è conosciuto, l'ho iniziato ad affrontare 21 anni fa, quando era molto presto. Addirittura era molto presto anche in America, quando uscì era considerato un film lgbt e basta".

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