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Sabato, 20 Aprile 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

Amanda è l'irrazionale ritratto della solitudine che lancia Michele Bravi nel cinema

"Da che si ricorda Amanda, ventiquattro anni, non ha mai avuto amici".  È con questa premessa che viene presentato Amanda, il nuovo film di Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli, Giovanna Mezzogiorno e Michele Bravi, in concorso nella sezione Orizzonti Extra della 79esima Mostra del Cinema di Venezia. Amanda si fa spazio con educazione tra i numerosi titoli presenti in questa edizione del festival del cinema di Venezia e sceglie di portare in scena un tema molto attuale e molto dibattuto, il disagio comune a moltissimi ragazzi della generazione z di non riuscire a fare amicizia, a stringere rapporti veri con qualcuno della propria età, a costruire, nel tempo, relazioni basate sulla fiducia, sulle esperienze condivise e sulla spensieratezza dell'età che stanno vivendo.

Amanda, la protagonista del film interpretata da una brava Benedetta Porcaroli, vive un forte senso di disorientamento, si sente sola e, per certi versi, lo è da tutta la vita. Fare amicizia, quando non sei più una bambina, non è facile e crearsi una propria cerchia quando si ha un carattere complesso e tendente al solitario non lo è affatto. Amanda, però, alterego di tantissimi ragazzi che possono rispecchiarsi nelle sue "stranezze caratteriali", vuole fare qualcosa per cambiare, per colmare questa lacuna della sua vita e diventa, così, ossessionata dal cercare di trovare una migliore amica per sentirsi meno diversa dagli altri.

Con una famiglia particolare alle spalle, il rifiuto della borghesia da cui, però, lei stessa viene e la voglia di essere una persona "normale", Amanda affronta un viaggio formativo in questo film che la porta a superare le sue paure, sbatterci la faccia, riconoscere le sue stranezze e imparare a gestire quella personalità borderline che la caratterizza fin da quando è piccola. 

Questo film risulta molto interessante per alcuni aspetti, come la rappresentazione di un personaggio complesso e affascinante come quello di Amanda e il tema della solutidine dei giovanissimi ma, nel complesso, non lascia del tutto soddisfatti. C'è qualcosa che manca nella regia e nella sceneggiatura per conquistare il cuore del pubblico ma una cosa è certa, la bravura di Giovanna Mezzogiorno che veste i panni di un personaggio particolarissimo come quello di Viola è innegabile e il debutto di Michele Bravi nel mondo del cinema è estremamente convincente e segue le orme della sua collega Elodie che, solo qualche giorno fa, aveva esordito come attrice  in Ti mangio il cuore

Voto: 6

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