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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Freaks Out" porta a Venezia 78 tutta la magia che mancava

La recensione del nuovo film di Gabriele Mainetti con Sergio Castellitto, Claudio Santamaria e Aurora Giovinazzo

Può esserci nel 2021 un modo nuovo e alternativo di raccontare il nazismo? Dopo le innumerevoli trasposizioni cinematografiche sul tema, come si può mostrare al cinema, ancora una volta, questo particolare momento storico dandogli una nuova prospettiva? Potrebbe sembrare impossibile ma Gabriele Mainetti ci riesce con il suo Freaks Out, presentato oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, e osa mischiare il genere soprannaturale a quello storico con un azzardo fatto con una consapevolezza tale da sorprendere ed emozionare. Al centro della storia c'è un gruppo di quattro "freaks", cioè quattro mezzi matti, ognuno con un potere soprannaturale che da un lato lo rende "diverso" ma dall'altro, unico. Quattro outsider di cui un uomo lupo, una ragazzina elettrica, una calamita umana e un uomo-insetto che messi insieme non solo formano un gruppo indissolubile ma sono in grado di dare valore alla diversità e, con questa, distruggere il male.

Freaks Out è un film magico, una pellicola poetica che dà importanza a un mondo, quello della "magia", considerato spesso troppo poco importante. Ma di magia c'è bisogno nella vita, così come nel cinema e c'è bisogno di sognare, di immaginare, di creare mondi alternativi che sappiano parlare al cuore delle persone per adornare la realtà quando è troppo dura è difficile essere sopportata così com'è. La magia serve ai bambini ma soprattutto agli adulti e Freaks Out scalda il cuore, sia quello dei sognatori che quello degli scettici, dei pragmatici e dei realisti che guardando questo film possono imparare che vale la pena lasciarsi andare all'immaginazione e distaccarsi un po' dalla realtà. 

Gabriele Mainetti mostra al pubblico di Venezia 78 di essere un sognatore e regala a tutti un espediente per fantasticare per due ore e mezza. Il regista di Jeeg Robot porta alla Mostra del Cinema di Venezia tutta quell'aura magica che mancava, porta lo stupore per un trucchetto che strappa un sorriso a un bambino, porta la consapevolezza che essere diversi è un dono e non una maledizione, porta la fiducia, il senso di appartenenza e l'amore fraterno di chi fa parte dello stesso gruppo non per nascita ma per scelta.

Freaks Out è un film che tocca le corde più intime dell'animo umano e ha una caratterizzazione dei personaggi talmente distintiva e bella da rendere interessante anche la più semplice delle comparse. Romanità, dialetti, una comicità importante perché reale e un dramma forte ma allo stesso tempo essenziale.

Freaks Out ci fa rendere conto che in fondo siamo tutti un po' "freak" e non dobbiamo vergognarci di esserlo e mostrarlo a tutti perché è proprio nella "stranezza" che si nasconde il valore delle persone. 

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