rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Film al Cinema

Gli anni belli: un coming of age ribelle sullo sfondo di un’Italia destinata a cambiare per sempre

Dalla penna autobiografica di Anna Ritta Ciccone, Lorenzo D’Amico de Carvalho porta gli anni della sua adolescenza sullo schermo dal 7 febbraio

Ogni adolescente ha vissuto nel corso della sua vita un periodo di rottura, di ribellione. Quella fase in cui era deciso a lottare contro il sistema che guida il mondo e chi lo incarna. Il film racconta proprio questo, l’atteggiamento di rivolta di una quindicenne il cui fuoco ribolle pronto ad avvampare. Il regista, dopo diverse esperienze documentaristiche, fa il suo debutto al cinema con la sua opera prima. A fare da sfondo alla narrazione c'è l'Italia degli anni '90, quelli dell'adolescenza del regista stesso, fondamentali per lui e anche per il paese che sarebbe, di lì in poi, cambiato radicalmente.

Un racconto autobiografico sia di chi sta dietro la macchina da presa, che di chi ha scritto la sceneggiatura. È quindi un soggetto molto personale quello che si trova alla base di questa pellicola, ambientata in luoghi significativi. Dominano i sentimenti della protagonista e la necessità di crescere ed emanciparsi; vuole far sentire a tutto il mondo la propria voce, dimostrare di volersi prendere il proprio posto nel mondo lottando con tutte le forze. Tutto questo viene raccontato con intelligenza e con cura, aggiungendo un pizzico di commedia che funziona benissimo e non scade nel demenziale o nel volgare. 

 "Gli anni belli", la trama del film 

Estate 1994. Elena (Romana Maggiora Vergano) è costretta ad abbandonare la riunione del collettivo della sua scuola perché in partenza per le vacanze. Suo padre Eugenio (Ninni Bruschetta), un professore di greco rigido e vecchio stampo, ha progettato la solita vacanza nel campeggio estivo. Tra i due c'è un costante battibecco e l'unica che riesce a riportare la calma è la madre, Adele (Maria Grazie Cucinotta). Giunti al campeggio però i tre si rendono conto che la gestione è cambiata trasformando il luogo a loro caro in "Il Bella Italia”, culla del consumismo. Elena è sicura che questa sarà un'altra delle terribili estati destinata a trascorrere in un posto che odia. L'arrivo di un gruppo di giovani, ribelli come lei e amanti della libertà, la farà però ricredere. 
Trovando nel gruppo la sua stessa voglia di rivoluzione e di riforma, la ragazza comincerà una vera e propria lotta contro l'amministrazione del campeggio. I prezzi alti, l'intrattenimento stantio e le rigide regole diventeranno i suoi nemici numeri uno, contro i quali si batterà a suon di proteste e striscioni. Ma l'estate si sa è anche il momento dei primi amori e un giovane italo francese, Andrè catturerà la sua attenzione. Sullo sfondo i suoi genitori si trovano ad un empasse anche nel loro rapporto. La routine, la cura della famiglia e della casa, ha spento l'entusiasmo che li aveva legati. Ci fermiamo qui con i dettagli ma vi lasciamo il trailer del film.

L'estate che ha cambiato tutto 

L’estate ha da sempre un qualcosa di magico. Rappresenta anche il momento in cui si è maggiormente liberi e in cui si lasciano alle spalle le preoccupazioni dei mesi passati. In questo film rappresenta il momento della verità. Elena raggiunge l'apice della sua ribellione; è stanca di sottostare alle regole rigide di un padre che non comprende la sua esigenza di libertà. Il mondo sta cambiando e si deve reagire alle stantie, bigotte e perbeniste strutture in cui il paese si crogiola. Il futuro è fatto di condivisione e di libertà di pensiero.

Dietro tutto questo esigente vociare si cela il suo bisogno di affermazione. La necessità di essere riconosciuta come adulta in grado di comprendere e contestare il presente e per questo forgiare il suo futuro. Desidera uscire dalla teca di vetro in cui i suoi genitori l’hanno collocata e per farlo comincia a romperne le pareti. Anche Adele capisce di essere incastrata in una routine dagli ingranaggi ben oliati. Nella sua vita coniugale il tempo passa ma senza più curiosità, solo abitudine e pacata tranquillità. Comprende così di aver bisogno di ritrovare ciò che è perduto. Il confronto con una sua amica, e con una donna da lei ben diversa, la spinge a rimettere tutto in prospettiva. 

Perché vedere “Gli anni belli”

L'esordio di de Carvalho è una pellicola piacevole e divertente. Ripropone le dinamiche complesse tra genitori e figli, mostrando le differenze generazionali e gli scontri tra le esigenze di chi sta crescendo e di chi vuole proteggerlo. La disciplina e il rigore di Eugenio entrano in netto contrasto con l'insofferenza e la voglia di spiccare il volo di Elena. Romana Maggiorana Vergano infonde il giusto carattere al suo personaggio e la rende più che convincente. Buone anche le performance di Ninni Bruschetta e Maria Grazia Cucinotta che con i loro battibecchi fanno ridere ma anche riflettere. 

A coronare il tutto c'è la vena comica tinta di leggerezza che rende le situazioni messe in scena godibili e divertenti. C’è però qualche difetto. I dialoghi a volte sembrano troppo elaborati, evidenti alcune sviste nell'evoluzione della storia e nei rapporti tra alcuni personaggi. Buono invece il comparto tecnico con una fotografia e una regia che elogia il mare e la sua sensazione di libertà.  

Voto: 7

Il trailer e la locandina

Gli anni belli locandina-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli anni belli: un coming of age ribelle sullo sfondo di un’Italia destinata a cambiare per sempre

Today è in caricamento