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Giovedì, 25 Aprile 2024
Film al Cinema

Gli Spiriti dell’Isola, una grottesca guerra fratricida che racconta l’anima dell’Irlanda

Arriva nei cinema il 2 febbraio il nuovo film di Martin Mc Donagh fresco vincitore di 3 Golden Globe

Un surreale scontro tra due amici di lunga data diventa metafora della stupidità umana e delle contraddizioni di una terra segnata da una guerra infinita, mentre “Gli spiriti dell’isola” stanno a guardare. Il nuovo film di Martin Mc Donagh, premiato con tre Golden Globe (miglior film, attore e seneggiatura), riunisce dopo 14 anni la coppia di attori diretta dal regista al suo esordio con In Bruges, i bravissimi Colin Farrell, vincitore per la sua interpretazione dell’ingenuo Padriac Sullivan anche della Coppa volpi a Venezia 79 e Brendan Gleeson che interpreta il cocciuto Colm. Nel cast anche Kerry Condon, che interpreta Siobhan, l’amata sorella di Padriac e Barry Keoghan che interpreta il giovane e strano Dominic.

La trama

Padriac e Colm sono due uomini di mezza età amici fraterni, che condividono le loro lente giornate in un villaggio su un’immaginaria isoletta al largo della costa irlandese: qualche casa, un pugno di anime, una piccola chiesa in cui il prete arriva solo la domenica e il pub.

Ogni giorno alle due, dopo aver sbrigato la minima attività che serve per la loro sussistenza, Padriac passa a bussare a casa di Colm, e i due se ne vanno al pub, dove passano le ore chiacchierando del più e del meno e dei minuscoli eventi della loro lenta vita. Un giorno però, in questa placida quotidianità, tutto cambia: Colm ha deciso che non vuole più essere amico di Padriac gettando l’ex amico nella confusione e nello sconforto.

Padriac è un cuor gentile, uno che non si fa domande e prende la vita come viene, affrontandola ora per ora, ma proprio non capisce e non accetta la decisione improvvisa del suo unico amico. Colm, che soffre da un po' di ‘disperazione’ spiega che, semplicemente, l’amico non gli va più a genio perché si è reso conto che il tempo della sua esistenza è limitato e vuole dedicarsi a suonare il violino e a comporre musica, e quindi basta perdere tempo con un noioso come lui.

Padriac non si rassegna, per lui Colm e sua sorella Siobhan sono le persone più importanti della vita, ma la sua determinazione a riconquistare l’amico si scontrerà con una decisione estrema: ogni volta che Padriac gli rivolgerà parola, Colm si mozzerà un dito. Quando l’uomo metterà in pratica per la prima volta questo folle proposito, la situazione precipiterà gettando i due in una folle spirale di rancore, distruzione e vendetta, a cui tutti gli abitanti del villaggio assisteranno attoniti e impotenti.

 

Una metafora grottesca della stupidità dei conflitti

Mentre Colm e Padriac sono impegnati nella loro ridicola guerra, a pochi chilometri da Ishirin, sulla terra ferma, risuonano le armi con cui gli irlandesi, intenti a combattersi nella guerra civile (siamo nel 1923), cercano di disrtruggersi gli uni con gli altri e imporre reciprocamente la propria supremazia.
L’incredibile e folle scontro tra due uomini adulti che si comportano come bambini (molto piccoli) ostinati e capricciosi, serve al regista, Martin Mc Donagh, per gettare luce sull’assurdità dei conflitti fratricidi e sull’inconsistenza dei motivi a base di tanti dolorosi combattimenti.

In un villaggio sperduto, lontano da tutto, senza donne, senza bambini e con la vita che fugge, con le giornate che passano lentissime tra la cura degli animali, il pub, la solitudine e l’attesa della la morte che è una vecchia puntuta che occhieggia dietro ogni angolo, l’ostinazione di due amici che distruggono una delle poche possibili ancore di salvezza (la loro amicizia), illumina il pubblico su l’insensatezza di tanta altra ostinazione a cui si assiste ogni giorno in ogni parte del mondo con conseguenze ben più gravi.

La spirale distruttiva e autodistruttiva in cui finiscono Colm e Padriac è raccontata attraverso i toni del grottesco, della risata grassa e amarissima. Gli Spiriti dell’Isola, nel titolo originale sono le Banshees, figure della mitologia celtica, che quando appaiono annunciano la morte, come l’inquietante anziana del villaggio, attendono silenti che questo folle conflitto arrivi alle sue estreme e assurde conseguenze, mentre gli altri spiriti, puri, dell’isola, gli animali, presenze centrali in quelle vite mangiate dalla desolazione e dalla solitudine, come tutti gli innocenti, osservano disarmati e in silenzio e fanno per primi le spese della violenza scatenata dalla stupidità altrui.

Voto: 7

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