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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Il primo giorno della mia vita" di Paolo Genovese: un viaggio tra vita e suicidio

In uscita il prossimo 26 gennaio, la nuova pellicola del regista romano – con Toni Servillo e Valerio Mastandrea nel cast – è un viaggio a indagare forza e significato di vita e suicidio

A due anni da Supereroi Paolo Genovese torna al cinema con Il primo giorno della mia vita, il nuovo film al cinema da giovedì 26 gennaio tratto dal suo omonimo romanzo del 2018. Il regista romano di Perfetti sconosciuti torna a indagare sul grande tema dell’esistenza, questa volta con un viaggio “a ritroso”, che parte dal suicidio di quattro protagonisti che devono imparare a re- innamorarsi della vita se vogliono fare un passo indietro. Il cast viene guidato da Toni Servillo e Valerio Mastandrea (oltre alla partecipazione di Lino Guanciale), con Margherita Buy, Sara Serraiocco e il giovane Gabriele Cristini a completare la compagnia dei disillusi dalla vita.

Il primo giorno della mia vita, la trama

Quattro persone hanno toccato il fondo e hanno deciso di farla finita. Napoleone (Valerio Mastandrea) è un motivational coach che ha fatto ritrovare la determinazione e la felicità a migliaia di persone ma non è mai riuscito a motivare sé stesso nell’andare avanti; Emilia (Sara Serraiocco) è una ginnasta finita sulla sedia a rotelle dopo una carriera da eterna seconda costellata sempre e solo da medaglie d’argento; Arianna (Margherita Buy) ha speso una vita a convivere con la sofferenza per la perdita della figlia tanto da non riuscire più a fare a meno del dolore; Daniele (Gabriele Cristini) è un piccolo youtuber diventato famoso mangiando enormi quantità di cibo nonostante il diabete e a costo di diventare vittima di bullismo. Proprio nel momento del suicidio, tuttavia, si presenta loro una seconda opportunità, incarnata da un misterioso uomo (Toni Servillo) che offre loro una settimana di tempo per scoprire il mondo sotto una nuova luce. I protagonisti avranno così sette giorni per vedere “da fuori” cosa accadrà dopo la loro morte (le reazioni dei parenti e dei cari, i notiziari, i funerali, ma anche il ruolo e l’importanza della loro nuova amicizia tra “fantasmi”) e imparare ad assaporare nuovamente il gusto del vivere.

Il trailer

Vita e morte sono sufficienti?

Il primo giorno della mia vita tratta il tema dell’esistenza attraverso i due grandi “filoni” di vita e morte (quest’ultima, in particolare, nella sfumatura del suicidio), impacchettati sapientemente in una Roma lontana ma comunque reale allo stesso tempo, quasi distopica e a tratti aspra nelle sue tonalità esaltate dalla fotografia di Fabrizio Lucci (fedelissimo di Genovese). Il fatto che emerga di più quest’ultima è forse indicativo della poca forza con cui è trattata la materia prima. L’hotel fatiscente, il cinema abbandonato, una sorta di trabucco in area industriale e le luci soffuse di una Roma sospesa nel tempo hanno un fascino che vince sugli scottanti “grandi temi”. La formula non è e non pretende di essere nuova (basti pensare a classici come La vita è meravigliosa), ma il “viaggio” dei protagonisti manca soprattutto di efficacia per colpire. Le quattro storie si rivelano tutte interessanti, dalle più “canoniche” esperienze di dolore per perdite e sconfitte alle più moderne sui fenomeni social (bullismo e cyberbullismo) e sul boom dei nuovi guru motivazionali della vita. Le tappe della settimana, tuttavia, scandite dall’uomo senza nome – Toni Servillo nei panni di una sorta di Caronte-angelo custode cittadino alla guida di una vecchia station wagon – non sono d’impatto come dovrebbero essere, non aiutate da dialoghi a effetto sull’esistenza e sulla necessità di ripartire che sanno più di già sentito che di grande rivelazione. La sceneggiatura scritta (e riscritta, richiedendo quasi quattro anni di lavorazione) a otto mani da Genovese, Paolo Costella, Rolando Ravello e Isabella Aguilar risulta così purtroppo scolastica, e i quattro suicidi seguono un percorso senza episodi memorabili, a eccezione di uno che – nel finale – regala un’inattesa sorpresa.

Il primo giorno della mia vita riesce in sostanza a confezionare in atmosfere e luoghi affascinanti il viaggio vitale di quattro personaggi che, seppur con una storia interessante (in particolare quella del coach motivazionale) e grandi interpreti, non riescono emotivamente ad affondare il colpo nell’affrontare l’enorme potenza della materia trattata.

Voto: 5,5

Il primo giorno della mia vita, la locandina-2

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