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Sabato, 20 Aprile 2024
Film al Cinema Stati Uniti d'America

Kate Winslet tuona: “Sono pentita di aver lavorato con Woody Allen e Roman Polanski”

L’attrice inglese: "Devo assumermi la responsabilità di aver lavorato con entrambi"

In questi giorni al Toronto Film Festival per presentare il suo ultimo film Ammonite, Kate Winslet in una intervista a Variety ha ammesso di avere dei grandi rimorsi riguardo certi momenti della sua carriera.

Parlando del suo ultimo film, che racconta di un amore saffico, e facendo una battuta sulle reazioni della troupe durante le scene più piccanti, ha riflettuto a lungo sul fatto che non ci sono donne che almeno una volta nella vita non abbiano subito molestie di vario tipo, anche solo verbali, e come questa condizione nel mondo dello spettacolo sia amplificata. Basti vedere le molteplici denunce contro il celebre produttore Harvey Weinstein, al momento in carcere condannato a 23 anni per stupro.
L’attrice inglese ripensando alla sua carriera in quest’ottica, rimpiange di aver recitato in film diretti da Woody Allen e Roman Polanski, entrambi accusati negli anni di abusi sessuali.

Le accuse contro Polanski

È risaputo ormai il caso di Roman Polaski, per il quale ultimamente è stato anche definitivamente espulso dall’Academy. Risale al 1977 l’accusa di violenza sessuale su una minorenne. Sebbene Polanski si sia dichiarato colpevole di aver avuto un rapporto con una ragazza allora 13enne, il Tribunale ha rifiutato di patteggiare la pena da qui la fuga dagli Stati Uniti del regista polacco, ormai da decenni latitante in Europa. Sebbene anche la vittima abbia pubblicamente chiesto di archiviare il caso, il Tribunale di Los Angeles non ha alcuna intenzione di far cadere le accuse e di tanto in tanto chiede alla Francia l’estradizione del regista ormai 87enne. Kate Winslet ha collaborato con lui nel 2011 nel film Carnage, un intenso dramma che l’ha vista protagonista accanto a Jodie Foster, Christopher Walts e John C. Reily.

Le accuse contro Woody Allen

Mentre il caso di Roman Polanski rimane aperto e il regista è tuttora ricercato, le accuse rivolte a Woody Allen sono di altro genere e si sono concluse con una archiviazione dei fatti. Il tutto è nato dal turbolento rapporto tra Allen e la compagna Mia Farrow e la relazione del regista con la figlia adottiva di lei, Soon-Yi Farrow Previn, poi sposata nel 1997. Nel corso di questi anni Allen è stato accusato anche di aver abusato di Dylan Farrow, altra figlia adottiva dell’attrice, quando la ragazzina aveva solo sette anni, in realtà l’equipe medica e la polizia non riscontrarono tracce di violenza e sebbene entrambi i genitori adottivi furono ritenuti instabili, il caso fu archiviato per non essere stato commesso. Kate Wislent ha lavorato con Woody Allen nel 2017 in La ruota delle meraviglie - Wonder Wheel.

 Le dichiarazioni di Kate Winslet

 “Come c…o ho fatto a lavorare con Woody Allen e Roman Polanski? - afferma in una intervista a Variety - è incredibile per me ora come quegli uomini fossero tenuti in così alta considerazione nell'industria cinematografica. È dannatamente vergognoso. Devo assumermi la responsabilità di aver lavorato con entrambi. Non posso tornare indietro nel tempo. Vivo con questo rimpianto, ma cosa ci resta da fare se non essere sinceri?”.

Due film con due registi importanti che hanno arricchito la carriera dell’attrice di cui ora però si vergogna, che siano state collaborazioni scelte con troppa leggerezza? È un atteggiamento ipocrita quello di Winslet o è una tardiva presa di coscienza? Arte e artista devono sovrapporsi o possono viaggiare su binari separati?

Una cosa è certa: accuse che un tempo non sarebbero saltate agli onori della cronaca o peggio anche insabbiate, oggi invece scoperchiano angoli bui di un ambiente, quello dello spettacolo, sempre poco trasparente e poco meritocratico, dove neanche le star sono immuni da certi compromessi.

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