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Sabato, 20 Aprile 2024
Film al Cinema

La fortuna di Nikuko: un film che affronta i cambiamenti con gli occhi di una bambina che cresce

Arriva finalmente in Italia il 16, 17 e 18 maggio l’ultima opera di Ayumu Watanabe, tratto dal pluripremiato romanzo di Nishi Kanako: un anime in grado di far vivere emozioni adolescenziali quanto forti

Premiato allo Scotland Loves Anime Festival Awards, al Bucheon Int’l Animation Festival e al Fantasia Int’l Film Festival, La fortuna di Nikuko è l’ultima fatica dello Studio 4°C, uno degli studi di animazione più famosi e rinomati di tutto il Giappone. Il regista Ayumu Watanabe, ormai a pieno titolo uno dei più interessanti artisti del panorama del Sol Levante, riprende quelle atmosfere familiari e allo stesso tempo sognanti del suo successo I figli del mare, del 2019 - ma presenti già nei suoi precedenti lungometraggi, dedicati al mitico Doraemon – e realizza un emozionante adattamento del libro “Gyokō no Nikuko-chan” (letteralmente “Nikuko del porto peschereccio”), pluripremiato romanzo per adolescenti di Nishi Kanako pubblicato nel 2014. La fortuna di Nikuko arriva finalmente nelle sale italiane il 16, 17 e 18 maggio, fresco del consenso di pubblico e critica riscosso dopo l’uscita in Giappone a giugno 2021.

La fortuna di Nikuko, la trama del film

Kikuko è una bambina di 11 anni che vive con la madre Nikuko in uno sperduto paesino del nord del Giappone, in una barca ferma al porto che fa loro da casa. Nikuko è una donna allegra, audace e soprattutto molto ingorda, sempre pronta a mangiare qualcosa. In amore non ha mai avuto grande fortuna e si è sempre ritrovata con la persona sbagliata, seguendo vari uomini indebitati per tutto il Giappone, trasferendosi dal Kansai a Nagoya fino a Yokohama e infine al nord, dove lavora come cameriera in un ristorante. Kikuko ha sempre seguito la madre senza fiatare, invidiando la positività con cui Nikuko affronta la vita, ma anche non riconoscendosi assolutamente in lei, in nulla. Spesso si sente addirittura in imbarazzo per gli eccessi e l’esuberanza della madre, a cui vuole comunque molto bene. A 11 anni, inoltre, Kikuko sta crescendo in fretta, e molte cose in lei e attorno a lei stanno mutando: la sua vita di paese le piace e allo stesso le va stretta, così come il suo corpo le va bene così com’è ma sta inevitabilmente cambiando con l’età. Kikuko e Nikuko sembrano avere sempre meno in comune, ma un inatteso segreto potrebbe invece avvicinarle ancora di più.

Il trailer

La vita con gli occhi di una bambina sempre più matura

Ayumu Watanabe si appoggia a Satomi Ooshima (Hataraki Man) per la sceneggiatura, mentre character design e direzione dell’animazione vengono affidati a Kenichi Konishi (già collaboratore per I figli del mare); il risultato è un film plasmato con una semplicità che non risulta mai banale. La fortuna di Nikuko è ricco di atmosfere fanciullesche e toni più seri, mantenendo però sempre un clima che, prima di tutto, è “accogliente”. La casa fluttuante, il ristorante, gli animali e tutto il paesino del nord e la sua rigogliosa natura creano un ambiente caldo e confortevole per tutte le avventure e disavventure più o meno divertenti o serie della storia. Watanabe sfrutta l’eredità dello Studio Ghibli, palpabile ma mai esagerata, strizzando anche l’occhio con un paio di citazioni
letterali a Totoro, grosso e pittoresco proprio come la sua Nikuko. La vera protagonista del film è però Kikuko che, ormai consapevole del fatto che sta crescendo, deve fare i conti con tutti i cambiamenti che questa crescita comporta. Amicizie, pensieri, dubbi e sensi di vuotezza; la distanza con la madre, in particolare, si fa sempre più straniante. Come detto, però, Kikuko è anche una ragazzina che sta capendo cosa le succede attorno: si lascia trascinare pienamente dalle emozioni tipiche della sua età ma è anche vicina a una maturità che le permette di viverle bene. Le grandi “scoperte” della sua vita sono sempre affrontate con il giusto mix di pianti e risate, e uno dei grandi pregi de La fortuna di Nikuko è proprio quello di non esagerare, trattando ogni cosa con il giusto peso, senza mai lasciarsi andare in direzione del dramma, ma anzi aggiungendo sempre una sfumatura positiva. Non si tratta di un film sul rapporto madre-figlia, bensì sull’arrivo dell’adolescenza e dei pensieri che essa porta con sé, spaziando da problemi a scuola a rivelazioni ben più pesanti. In alcuni passaggi ci si concentra forse un po’ troppo su questo, lasciando spazio solo ai pensieri di Kikuko e meno a personaggi secondari che avrebbero dovuto avere più potenziale. I veri problemi a livello di tempistica sono però ben più consistenti per quanto riguarda il cibo, su cui ci si sofferma assolutamente per troppi minuti e in maniera quasi morbosa, e l’attenzione dedicata alla Nikuko grassa, con molte battute sul suo peso che, tra l’altro, probabilmente non arrivano a causa della traduzione, la quale non può sfortunatamente seguire i numerosi giochi di parole.

Voto: 7

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