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Giovedì, 28 Marzo 2024

VIDEO | Il sesso degli angeli, Leonardo Pieraccioni racconta il suo film tra sacro e profano

Dopo la presentazione a Roma, Pieraccioni ha scelto di raccontare "Il sesso degli angeli" anche nella sua Firenze. Il regista ha anche parlato della possibilità di tornare in teatro con gli amici di sempre Carlo Conti e Giorgio Panariello

Con la giacca blu cangiante, come l'ha descritta lui stesso a "bischero", Leonardo Pieraccioni ha fatto il suo ingresso trionfale all'Uci Luxe Cinema di Campi Bisenzio per la presentazione della sua ultima fatica: "Il sesso degli angeli".

Con lui tre delle attrici del cast, Maitè Yanes, Eva Moore e Valentina Pegorer che nella pellicola interpretano tre signore della notte, grandi assenti Massimo Ceccherini (che nel film veste la parte del terribile zio deceduto) e Sabrina Ferilli, la direttrice della casa chiusa che Don Pieraccioni eredita. "Ceccherini? No, non è potuto venire, lui il giovedì insegna catechismo... Sabrina? Per venire a Firenze voleva un hotel a cinque stelle...", insomma Pieraccioni ha sempre la battuta pronta e da buon cabarettista non si capisce mai quanto, e cosa, di vero ci sia nelle sue parole.

La recensione del film "Il sesso degli angeli"

I primi giorni di proiezioni, almeno al cinema di Campi, sono già un successo viste le numerose prenotazioni e come ha più volte ricordato il regista toscano, rispondendo così ai critici che non hanno esaltato il suo quattordicesimo lavoro: "Non ho fatto un film per andare in concorso a Cannes, ma per regalare, come qualche spettatore mi ha già detto, un’ora e mezzo di divertimento. Divertire il pubblico per me è come un David di Donatello". Pieraccioni ha stimato che Il sesso degli angeli sarà visto da circa nove milioni di spettatori, numero raggiunto anche grazie alle piattaforme di streaming che sì sono importanti, ma non devono essere l'unico mezzo per godere dei film: "Tornate nelle sale", intima l'attore.

La scelta di toccare - ma piano - temi scottati come la religione, il voto di castità dei sacerdoti, le case chiuse e la prostituzione "non è stata compresa da chi mi ha criticato". "I miei film adesso sono sicuramente più spontanei, non ho più l'esigenza di fare grandi numeri e per questo riesco a dire subito se mi piacciono e questo film, come Se son rose, mi piace molto", ha aggiunto ancora il toscanaccio.

L'ispirazione fiorentina per il suo Don Simone e la lotta tra religione e scienza

Il film è girato tra Firenze e Lugano ed anche se la maggior parte delle scene sono ambientate proprio in Svizzera la fiorentinità è una costante e non solo per l'accento di Pieraccioni (che oltre ad essere regista è anche sceneggiatore, insieme a Filippo Bologna, e attore).

La casa di don Simone non poteva che essere a Firenze. Ad accogliere le prediche del sacerdote è stata infatti la chiesa di San Salvi. E proprio quel luogo custodisce forse uno degli aneddoti più divertenti che Pieraccioni ha raccontato: "Un giorno durante una pausa mi sono allontanato nel parco del vecchio manicomio. E siccome ero vestito da sacerdote, due signore mi hanno riconosciuto e mi hanno detto: Oh Pieraccioni, che hai cambiato mestiere? I fiorentini son così. Io non ho cambiato mestiere, ma scrivendo questo film ha pensato davvero a quei preti di frontiera, come il nostro Don Cuba che lavorava anche a Sollicciano e il mio amico Don Giuliano, dai quali ho tratto ispirazione".

Da sempre più schierato con Margherita Hack che con il Padre Eterno, Pieraccioni indossando l'abito talare ha dovuto fare i conti con una spiritualità alla quale non è mai stato troppo avvezzo. Fermo sempre sulle sue idee scientifiche, ha però dovuto ammettere di essere meno rigido rispetto a 30 anni fa. Quando il tema si fa serio il regista vira sempre verso l'ironia e così tra una battuta e un'altra confessa: "Sono a metà strada tra Hack e San Tommaso che se non toccava non ci credeva, ma è una forma di fede anche questa. Io da cabarettista sono pronto eventualmente a buttarmi in terra a dire a nostro Signore che ci ho sempre creduto. Quando ho girato il film ho sentito qualcosa, ho sentito l'importanza di un costume che non era solo un costume, ma che aveva un suo peso".

La sinossi del film Il sesso degli angeli

Finalmente Don Simone riceve una fantastica notizia: un eccentrico zio gli ha lasciato in eredità un'avviatissima attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del suo oratorio sempre deserto! Ma arrivato a Lugano il nostro prete scopre di aver ereditato... un bordello! Don Simone darà ragione allo sgangherato zio che ha sempre dubitato della sua fede, oppure qualcuno dall'alto gli darà le risposte giuste per togliergli ogni dubbio?

Pieraccioni, Panariello e Conti di nuovo a teatro

A margine della conferenza stampa Leonardo ha anche affermato di star pensando ad un ritorno a teatro con Giorgio Panariello e Carlo Conti. "Carlo, che è quello con meno voglia di lavorare di tutti e tre dice Si rifà quello vecchio, ma no quello vecchio l'hanno già visto tutti", spiega Pieraccioni che ha così lanciato una frecciata al suo amico.

I tre quindi starebbero pensando ad un nuovo show, ma in caso non andasse in porto il regista è pronto a tornare sui palchi anche da solo, perché il teatro ha una magia unica, "è un abbraccio del pubblico".

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