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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Licorice Pizza”, il nuovo film romantico che celebra l’amore negli anni ‘70

La recensione del nono film di Paul Thomas Anderson, tra ottimismo tanto atteso e cuore tenero. Dal 17 marzo al cinema

Licorice Pizza ‒ per chi non lo sapesse è il nome dello storico negozio di dischi della California che Anderson frequentava spesso quando era giovane ‒ è la perla di Paul Thomas Anderson che il cinema stava finalmente aspettando. Anderson scrive e dirige un film estraniandosi dalla sua carriera cinematografica precedente, e approda all’ottimismo, puro ed essenziale, di una storia d’amore nuova, senza cuori e fiori. La gioia di vivere e di (ri)scoprirsi è l’anello di congiunzione che unisce due ragazzi, malgrado i tanti anni di differenza. E non si smette mai di imparare, Anderson ne è cosciente.

Siamo ben lontani dal suo pessimismo degenerativo. Non c’è nessuna traccia del bellissimo film Il petroliere, e nemmeno del colpo di scena finale nel film Il filo nascosto, che opera anche quella. Ma Anderson riesce a stupirci con sensazioni nuove riportandoci indietro nel tempo, con un salto temporale di quasi cinquant’anni.

Scopriamo la trama del film, per capire la storia che lega due giovani così diversi e uguali al tempo stesso.

“Licorice Pizza”, trama del film

Nel 1973 Gary Valentine (Cooper Hoffman) incontra nel corridoio della scuola a San Fernando Valley Alana Kane (Alana Haim) e ne rimane affascinato. Attore minorenne lui che vive con la madre sua manager, e fotografa improvvisata lei, che lavora con il padre scattando fotografie agli adolescenti nelle scuole. 

Dopo varie insistenze, Alana accetta l’invito a cena di Gary e da lì inizia la loro relazione “amichevole” fatta di avventure folli. Crescono insieme Alana e Gary, si confrontano l’uno con l’altro, ne affrontano così tante che ormai diventano inseparabili. Aprono, addirittura, una società per vendere materassi ad acqua, grande rivoluzione a quel tempo. Alana capisce di poter contare su Gary, sulle sue attenzioni, sulla sua bontà, sulla sua voglia di vederla felice in ogni modo, senza andare oltre, almeno per lei. Non mancano litigi e incomprensioni, come in qualsiasi relazione del resto. Testarda, Alana cerca in tutti i modi di distogliere la sua mente, buttandosi a capofitto su diversi lavori che nemmeno a lei piacciono poi più di tanto: supportare un candidato in politica è uno di quelli, anche se inizialmente l’entusiasmo è alle stelle. È solo che, a un certo punto quando un’amicizia così forte valica la barriera dell’amore e fa (ri)provare il sentimento più coinvolgente di tutti, tornare indietro risulta molto faticoso…

Ci fermiamo qui con la trama, ma vi invitiamo a guardare il trailer italiano del film su Youtube distribuito da Coming Soon.

“Licorice Pizza”, il film che ci fa rivivere la giovinezza

Curioso il titolo di questo film. Licorice Pizza sembra quasi uno scioglilingua creato da un bambino. Un domino di parole, incastrate ad hoc che suonano bene quando vengono pronunciate. E non siamo nemmeno tanto lontani dalla verità: Licorice e Pizza sono due termini che si assaporano dolcemente in bocca, punto. Opposti, al contempo, nel loro significato etimologico: il dolce e il salato che tuttavia si completano. Gary e Alana, dopo tutto. Gary, lo stesso nome non a caso del grande amico di Anderson Gary Goetzman, a cui il film è ispirato, si conforta nella sua spavalderia da adolescente sapientone che non ha paura di provarci spudoratamente con una ragazza molto più grande di lui. Alana, la young lady che da ignorarlo passa ad assecondarlo, si ritrova magicamente inebriata da “quel non so che” che nemmeno lei capisce. E torniamo indietro, a quando i ricordi felici dell’età più bella ci stringevano forte e ci costringevano a non fuggire, intensi com’erano che un velo di nostalgia li riporta in vita, per non dimenticarli. 

Licorice Pizza arriva come un fulmine a ciel sereno, ambientato nella California degli anni ’70 quando la musica in vinile riempiva le stanze delle case, e tutti erano felici. E il film più ottimista e più tenero della carriera di Anderson ‒ così è stato definito ‒ sente proprio l’esigenza di riesumare quei beati ricordi, rivivendoli come la prima volta. 

È un inno alla musica di qualità Licorice Pizza. David Bowie, Cher, Paul McCartney, Jonny Greenwood sono solo alcuni dei nomi che aleggiano nei primi piani dei protagonisti. E Gary e Alana sono due ragazzi che danzano bene nelle tonalità romantiche del film, non senza quel pizzico di ironia che fa da padrone a un rapporto come il loro. Alana si arrabbia, si calma, si diverte, prova a resistere, si convince che la sua età sia più importante di tutto il resto; Gary la asseconda, la cerca, ne rimane estasiato ed è sempre presente. L’adulto, in realtà, sembra essere lui, che di anni ne ha dieci in meno circa. Eppure, si integrano bene, senza stancarsi mai, nel tira e molla di una coppia condito con l’uso sapiente della cinepresa puntata sulle loro corse frenetiche per ritrovarsi ‒ con i fiatoni ‒ uno di fronte all’altro, come i poli opposti di due calamite che si attraggono reciprocamente. 

Un film con la luce negli occhi, con l’amore che supera ogni limitazione, che sfida le leggi di gravità senza averne paura. Nemmeno di Jon Peters, un pazzo e superbo Bradley Cooper senza mezzi termini ubriaco della sua aurea di potere. E inizia un’altra avventura per il duo Gary-Alana, con Copper Hoffman (sì, il figlio del compianto Philip Seymour Hoffman) e Alana Haim bravissimi in parte. 

C’è tanta dolcezza e bellezza stilistica in Licorice Pizza, empatico com’è nei personaggi di Gary e Alana che si rincontrano in un finale molto prevedibile ‒ diciamolo pure ‒ ma funzionale alla storia. Se questa è la vena ottimista di Anderson, può benissimo andare avanti su questa strada il regista americano che ha uno smodato desiderio di vincere l’ambito Oscar.

Il trailer

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