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Martedì, 16 Aprile 2024
Cinema vuoti, social pieni

Lightyear, tra politica e marketing i motivi del flop per il film Pixar

L'effetto nostalgia non ha aiutato, le critiche per il bacio gay neanche

Qualunque sia la vostra età, possiamo scommettere su due cose: che conosciate la saga animata di Toy Story e che, se non quelli, abbiate amato almeno un film della Disney Pixar. 

A questa fama pressoché universale, per il momento, non sta corrispondendo il risultato al botteghino di Lightyear, film animato della Pixar incentrato sulla figura di Buzz Lightyear, il ranger dello spazio che sarà poi riprodotto nel pupazzo protagonista di Toy Story insieme al cowboy Woody. 

Lightyear sta riscuotendo numeri ben al di sotto delle aspettative, in particolare nei cinema degli USA, e la cosa sta iniziando a scatenare un dibattito che parte dalla domanda: com'è possibile che un film Pixar dell'universo Toy Story vada così "male"? Per provare a dare una risposta, il magazine The Hollywood Reporter ha vagliato diverse ipotesi e interpellato vari esperti del settore.

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Chi sta guardando Lightyear al cinema?

Un primo aspetto da tenere in considerazione è il profilo degli spettatori che (non) stanno andando a vedere Lightyear al cinema. Come riporta THR, alla Disney si aspettavano (comprensibilmente) un pubblico fatto per lo più di famiglie, di genitori che portano i figli al cinema, e ce li riportano più volte, visto che i bambini spesso desiderano rivedere i film che amano, anche al cinema. 

Invece, Lightyear lo stanno guardando soprattutto adulti, da soli: in pratica, sono coloro che sono cresciuti emozionandosi con i film di Toy Story. Ecco, è su questo aspetto diciamo "anagrafico" che si concentra l'analisi di The Hollywood Reporter, che tra confronti con altri film per famiglie usciti in questa fase post pandemica, come Sonic, e paragoni con i precedenti capitoli di Toy Story, inserisce una dichiarazione di un esperto che suona più o meno così: "Alla Disney hanno sbagliato il marketing, i trailer e le immagini di anticipazioni non hanno mai fatto risaltare gli aspetti divertenti, da commedia, e quindi il film è stato percepito come nostalgico, portando al cinema appunto i nostalgici di Toy Story e non le famiglie con bambini".

Il boicottaggio della destra USA (e di Pillon) contro il bacio gay

Minore, ma comunque evidente, è stato secondo l'Hollywood Reporter il boicottaggio e le critiche di alcuni esponenti conservatori della politica USA, tra cui un membro della Camera dei Rappresentanti molto seguito su Twitter e un comitato dei Repubblicani che hanno ironizzato sugli scarsi incassi e hanno incitato a "Make Toy Story Great Again", citando lo slogan di Donald Trump.

Al centro dello "scandalo" una scena con un bacio gay tra la coprotagonista del film Aisha e un'altra donna: la scena era stata cancellata durante il processo creativo del film, ma poi una lettera di alcuni dipendenti della Pixar aveva convinto gli autori a reinserirla. Tanto è bastato perché, soprattutto nelle zone più conservatrici degli USA, molti genitori considerino Lightyear inadatto ai bambini, ed è inevitabile pensare al celebre "qualcuno pensi ai bambini" della signora Lovejoy nei Simpson. 

Anche in Italia c'è chi ha contribuito ad alimentare questa polemica: è il caso del senatore Simone Pillon, che ha così commentato la vicenda: "La Stampa di regime annuncia tutta soddisfatta che uscirà il nuovo cartone Disney 'Lightyear, la vera storia di Buzz' con tanto di coppia gay e traffico di gameti per il concepimento con madre 1 e 2. Trovo vergognoso che si usino i cartoni animati per indottrinare i nostri figli con le ideologie LGBT. Fate quel che vi pare nei vostri letti, e assumetevene la responsabilità, ma giù le mani dai bambini.Da me e dalla mia famiglia la Disney non avrà più neanche un Euro."

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È la fine di Lightyear e di Toy Story

L'Hollywood Reporter, tuttavia, fa notare che anche film di culto come Ratatouille iniziarono lentamente la sua scalata ai botteghini: per avere un'idea, Ratatouille nella prima settimana incassò 47 milioni di dollari (Lightyear ne ha incassati 50 milioni) ma poi crebbe fino a superare i 200 milioni negli USA e i 600 milioni a livello mondiale. 
In un clima ancora segnato dalla pandemia, poi, Lightyear potrebbe convincere anche i più prudenti, quelli che aspettano l'uscita su Disney+: ma la certezza di poterlo vedere a breve gratis in tv, secondo gli esperti americani, non è una ragione valida per spiegare i bassi incassi del film. Sia come sia, il rischio è che Lightyear segni per la prima volta un grosso flop della Pixar, e del sinora amatissimo universo di Toy Story.

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