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Venerdì, 29 Marzo 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Possiamo, per favore, perdonare Will Smith?

Molto probabilmente, la Notte degli Oscar 2022 avrà una conseguenza perenne nel mondo dei meme: lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock, dopo una irriverente battuta di quest'ultimo sull'alopecia di Jada Pinkett Smith, potrebbe aver sostituito per sempre l'immagine dello schiaffo di Batman a Robin, che negli scorsi anni abbiamo visto e rivisto adattata a qualunque contesto. D'altronde, il parallelismo ci sta, considerando che nel 1995 Chris Rock fece in qualche modo da assistente a Smith, in qualità di guest star in una puntata del mitico telefilm Willy, il principe di Bel-Air (a proposito, vi consigliamo di non perdervi il remake drammatico). 

Ecco, forse basterebbe questa "condanna meme" come punizione per lo sconsiderato gesto dell'attore, che poco dopo lo schiaffo è salito nuovamente sul palco, ma per ricevere l'Oscar come migliore attore per la sua interpretazione in King Richard, film dove peraltro faceva proprio la parte di uno che per la famiglia ha fatto "cose folli", per citare le parole di Smith che, in lacrime, ha chiesto scusa per ciò che aveva fatto (ma non ha chiesto scusa a Chris Rock). 

Purtroppo per lui, però, le sue (parziali) scuse non hanno impedito che venisse travolto da una polemica che sta avendo una risonanza persino maggiore di quella della Notte degli Oscar e di tutti gli altri premiati. Per riassumere, Will Smith è accusato di maschilismo, violenza, inciviltà: tutte accuse sacrosante, considerato che Smith è un personaggio pubblico che ha pubblicamente compiuto un gesto inequivocabilmente sbagliato. 

E, per intenderci, non ha fatto un errore nello svolgimento del suo lavoro. Non ha, per fare un paragone con un altro "schiaffo" (morale) che abbiamo visto in tv recentemente, sbagliato un gol a porta vuota come Berardi o due rigori decisivi come Jorginho. No, l'interprete di Alì ha proprio sbagliato "da persona" prima ancora che da attore, da vip o quello che volete. E le immagini del gesto, in forma di meme o altro, lo tormenteranno per sempre. 

Ecco, considerato tutto ciò, possiamo provare a perdonare il "povero" Willie? O meglio, visto che coloro che devono effettivamente perdonarlo sono Chris Rock e Jada Pinkett Smith, possiamo evitare di guardare a quanto successo stanotte a Hollywood come a un efferato crimine di un serial killer?

Chris Rock ha fatto una battuta infelice (questo possiamo dirlo: sarebbe meglio se i comici evitassero di prendere in giro le persone per le loro malattie, gravi o meno che siano), Jada Pinkett ha alzato gli occhi al cielo infastidita (appunto), e Will Smith dopo aver abbozzato un sorriso ha notato la reazione della moglie ed è salito sul palco per "farsi giustizia" in un modo primitivo, incivile e violento. 

Ma, per fortuna, Chris Rock non ha riportato alcuna conseguenza per la botta ricevuta (ed è stato anche un signore nel non farne una tragedia, proseguendo quasi come se niente fosse). A differenza, come dicevamo, di quello che succederà al suo "aggressore". 

E quindi, per favore, evitiamo anche noi di farne una tragedia. Resistiamo alla tentazione di etichettare perennemente Will Smith come una persona violenta, un maschio tossico (o alfa), un maschilista o altro. Proviamo a metterci nei suoi panni, a pensare come staremmo ora con il peso della disapprovazione mondiale sulle spalle. 

O, almeno, proviamo a ripensare agli errori che ciascuno di noi ha fatto nella propria vita. Alle cose di cui siamo amaramente pentiti, che non rifaremmo mai più, che vorremmo cancellare dalla memoria nostra e del mondo. Se ci riusciamo, possiamo quindi cercare di immaginare l'atroce sofferenza dell'attore: più o meno come quando abbiamo visto la delusione negli occhi di chi amiamo, ma amplificata dal fatto che tutto il mondo ha assistito alla nostra caduta. Messa così, non vi fa un po' di tenerezza il povero Will Smith?

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