rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Film al Cinema

Poker Face, il thriller di (e con) Russell Crowe che non è un film sul poker

In uscita in Italia il 24 novembre

Poker Face è il secondo titolo da regista di Russell Crowe, in cui la star de Il Gladiatore, oltre a mettersi dietro la macchina da presa, interpreta il protagonista, un miliardario giocatore di poker. Eppure, nonostante questo ruolo e nonostante il titolo, il poker non è al centro del film presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Insieme a Crowe, che interpreta Jake Foley, nel cast troviamo anche, tra gli altri, Liam Hemsworth che interpreta Alex, Elsa Pataki che è la moglie di Jake e il rapper RZA (Drew).

Poker Face, la trama

Jake Foley è un ricchissimo giocatore d’azzardo che ha fatto fortuna prima con il poker, e poi applicandone le regole per sviluppare un software per giocare, che in realtà è un prodotto ambiguo, che interessa molto più i governi che i giocatori online. La sua fortuna è smisurata, ma a nulla gli serve quando gli viene diagnosticata una malattia che gli lascia poco tempo da vivere. Appresa la notizia, Jake si rifugia da un santone e, dopo giorni di ricordi, visioni, allucinazioni, questo lo congeda lasciandogli un misterioso e potente siero della verità che, iniettato in dosi sbagliate può diventare letale. Armato di tale souvenir Jake torna alla sua vita, con l’intenzione di mettere ordine e affrontare tutti i suoi sospesi prima che arrivi l’imminente fine. In quest’ottica organizza un’ultima notte di gioco con i suoi più vecchi amici, suoi sodali fin dall’infanzia che si riuniscono in una villa isolata a picco sul mare per vivere un’esperienza all-in. Jake regala loro una cifra astronomica per mettersi al tavolo e giocare, ma la partita di poker è solo una scusa per riunirli e costringerli, ad ogni costo, a svelare verità scomode, tradimenti e segreti mai svelati prima. La serata però, proprio mentre giunge al suo apice vede l’irruzione di criminali, guidati da un’altra vecchia conoscenza di Jake e, di lì a poco, un’altra inaspettata irruzione complicherà ulteriormente la situazione.

Poker Face, rischio e gioco metafore della vita

Poker Face è un thriller che usa il gioco e il rischio come metafora della vita, ma tale metafora non riesce a svilupparla fino in fondo. Ci sono molti fili narrativi in un’ora e mezza di film, che risultano troppo frammentati. L’inizio suggerisce che il cuore di Poker Face sarà lo sviluppo dei rapporti tra il gruppo di amici d’infanzia, che la vita inevitabilmente cambia ma non spezza. C’è poi il filo dell’esperienza soggettiva di Jake, un vincente, anzi, un invincibile, che si ritrova faccia a faccia con la morte e a dover fare i conti con la propria fragilità. Il ricorso allo sciamano, l’ipotesi suggerita dell’eutanasia, le domande dell’uomo di fronte alla fine. Da questo tema parte la sfida agli amici, ma anche quello dell’importanza della famiglia e dei rapporti con la figlia e la moglie. E poi c’è la parte più action, quella che segue l’irruzione in casa del vecchio avversario d’infanzia Victor, diventato criminale e pronto non solo a svuotare la casa di Jake di preziosissime opere d’arte, ma anche a prendersi una vendetta personale nei suoi confronti, lungamente covata. Insomma, la carne al fuoco è molta e il poker esiste solo come metafora dell’esistenza dove per vincere, che puoi vuol dire soprattutto vivere a pieno, bisogna sedersi al tavolo e giocare le proprie carte, rischiare senza lasciarsi bloccare dalla paura. È una metafora che però rimane sullo sfondo, coperta ma solo accidentalmente esplicitata dagli altri elementi del film, fino all’epilogo.

Voto: 6

locandina-8-5

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Poker Face, il thriller di (e con) Russell Crowe che non è un film sul poker

Today è in caricamento