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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

Ritratto di regina: Elisabetta II vista attraverso la fotografia e la sua speciale magia

L’interessante documentario co-prodotto da NexoDigital e Rai Cinema, dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, arriva nelle sale dal 21 al 23 novembre

“Tutti sanno chi è ma nessuno la conosce davvero”. Così Elisabetta II viene definita da una delle ragazze intervistate all’interno del documentario a lei dedicato, “Ritratto di Regina”. Tratto dal bestseller di Paola Cavetti, il film propone un’interessante analisi della Regina sia attraverso le sue foto che le testimonianze di chi le ha scattate. Ne scaturisce una riflessione multilaterale non solo sulla sua figura, ma anche e soprattutto sul ruolo della fotografia e dell’uso che ne viene fatto. Uno strumento che può essere usato per scopi specifici oppure regalare qualcosa di prezioso ed eterno come null’altro sa fare. Sì perché la fotografia non è solo un’istantanea di qualcosa ma un piccolo scrigno dal contenuto prezioso. Alla regia Fabrizio Ferri - noto nell’ambiente dopo il successo iniziato negli anni 70’ e conosciuto per i suoi fashion portrait - che chiama a raccolta alcuni dei fotografi che hanno ricevuto l’onore e l’onere di fotografare la Regina in diverse occasioni. Insieme a loro modelle e attrici come Isabella Rossellini e Susan Sarandon, il tutto accompagnato dalla voce narrante dell’attore Charles Dance, che appare anche sullo schermo. Ciò che emerge è un’ulteriore ritratto, uno sguardo nuovo su una figura enigmatica ma al contempo affascinante come Elisabetta II.

Ritratto di Regina - Una galleria di ritratti nel corso del tempo

Charles Dance apre questo documentario chiedendosi se sia possibile raccontare le fotografie e la loro magia; del modo in cui un obiettivo possa catturare un momento, una frazione di secondo e immortalarlo per sempre conferendogli una dimensione eterna. Ed è proprio questo uno degli aggettivi che più spesso si attribuivano alla Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Nata nel 1926 e salita al trono appena venticinquenne, Elisabetta vi è rimasta per ben 70 anni, rendendo il suo regno il più longevo dopo quello della sua trisavola la Regina Vittoria. Testimone di un’epoca e punto cardine per gli inglesi, così ancorati all’istituzione monarchica dalla quale sono ammaliati, la Regina ha costruito anno dopo anno un’immagine di se da cui tutti rimasero incuriositi, dimostrando sempre rigore e serietà.

Oltre all’immagine che si può avere di lei da fuori, il documentario raccoglie le foto scattate da numerosi fotografi che l’hanno ritratta in momenti cruciali della sua vita: dalle prime in cui era una semplice principessa, a quelle del suo matrimonio con Filippo Mountbatten; l’incoronazione - primo grande e rivoluzionario evento trasmesso in tv - e poi quelle dei compleanni e le cerimonie che hanno visto protagonista la famiglia reale. A loro si aggiungono anche le testimonianze di chi l’ha incrociata anche solo per poco. Non vi sveliamo altro, scopritelo nel trailer qui sotto.

Il trailer

Ritratto di Regina - La magia di uno scatto

“Ritratto di Regina” non solo ci propone un'immagine inedita della sovrana - attraverso le parole dei fotografi - ma ci permette anche di comprendere l’importante ruolo della fotografia. Fin dall'antichità per promuovere l’immagine ed aumentare il prestigio delle casate reali, venivano realizzati dei ritratti da pittori esperti che venivano consegnati ai regni confinanti. Con l'avvento della fotografia ovviamente tutto è cambiato e le immagini hanno sostituito i ritratti arrivando addirittura ad accentuare la loro funzione originale. Sotto questo punto di vista il documentario fa riflettere molto su quanto l'immagine e le fotografie della Regina abbiano aiutato nella costruzione della sua immagine pubblica. Ognuna era diversa dalle altre: la prima è quella della principessa giovane con un sorriso che era specchio di tutta la sua energia, energia che viene sostituita dal velo di serietà e responsabilità che contraddistingueranno il suo volto per tutta la durate del regno. In fondo come afferma Emma Blau della Camera press, la Regina è stata fotografata per più di metà della storia della fotografia stessa. E in ognuna di queste foto non c'è una solo sua versione diversa, ma anche storie ed aneddoti di quando sono state scattate. La Regina non sorrideva mai a comando ma sceglieva con il suo silenzio, con i suoi gesti il momento in cui la foto potesse essere scattata.

La comunicazione della Casa Reale quindi non avveniva solo attraverso le parole o i discorsi, ma in maniera più sottile ed elegante, attraverso le foto e lo stile della Regina, dei suoi abiti, della sua compostezza e delle sue espressioni. Centrale in questo è il ruolo del fotografo. Era lui a doverla metterla a proprio agio, ad individuare il momento perfetto per quello scatto che avrebbe raccolto un piccolo e inafferrabile tratto che lo avrebbe reso unico. Momento - in cui soprattutto nelle prime foto - la regina appariva vulnerabile, come se fosse in attesa di essere definita, di essere capita, cosa che quasi nessuno è mai riuscito a fare: notevole che fosse sempre così esposta, sotto gli occhi di tutti ma mai conosciuta e compresa. Interessante vedere anche come al livello tecnico la scelta del regista non sia stata solo quella intervistare le persone inquadrandole in primi piani, ma anche di avvolgere nell’ombra ogni fotografo per cui lei ha posato. Ognuno ha raccontato le proprie emozioni facendo cozprendere che l’esperienza di averla fotografata è stata impareggiabile. “Ritratto di Regina” è quindi un documentario molto interessante e molto particolare che prova accogliere un altro aspetto, forse il più intimo, di una delle figure più interessanti e inafferrabile dell’ultimo secolo.

Voto. 7

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