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Giovedì, 25 Aprile 2024
La manifestazione

Lo sciopero del cinema che sta mettendo a rischio film e serie tv

Le ragioni e le storie di chi sta protestando contro contratti poco regolamentati: troupe, doppiatori e stuntman ora incrociano le braccia

"È tutto un triste spettacolo". Così ha dichiarato a Today una militante di Agi Spettacolo, il sindacato che si occupa di tutelare tutti i lavoratori del mondo audiovisivo, in occasione di un una manifestazione davanti alla sede di Anica, l’associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive digitali. La protesta, l’ultima di una serie lanciate dal sindacato, vuole denunciare le condizioni dell'ultima regolamentazione dei contratti. Insieme ai "generalisti" anche i doppiatori, che hanno interrotto soltanto ieri 14 marzo 2023 uno sciopero di tre settimane dopo un confronto avvenuto nelle stesse ore della manifestazione. Siamo andati a parlare con i manifestanti per capire di più sulle ragioni che li spingono a protestare e scioperare. 

Il cinema si ferma per sciopero il 22 marzo 

Tra le persone che abbiamo incontrato ci sono Roberto, 50 anni, e Marco, 29 anni, entrambi stuntman nel mondo del cinema. Roberto fa quel lavoro sin da giovane e ha iniziato come specialista nell’equitazione. Il suo primo film è stato "Jonathan degli orsi" nel '92 ma ha lavorato anche nei film western italiani come specialista per l’equitazione e manovraggio del bestiame. Oggi fa un po' di tutto, dai combattimenti con le spade ai salti dall’alto, fino anche all'utilizzo del fuoco. Si trovava lì per protestare contro la scarsa regolamentazione dei contratti di lavoro e le poche tutele che ci sono nel praticare quella professione. Straordinari non pagati, orari di lavoro flessibili e scarsa organizzazione generale sono solo alcuni punti che ha elencato e su cui anche Marco, l’altro stuntman con cui abbiamo parlato, si trova d’accordo.

Le voci del cinema

Marco è insegnate di arti marziali e parkour e lavora nello spettacolo. Da 6 anni è diventato stuntman, iniziando sul set di John Wick 2. A lui abbiamo chiesto di raccontarci una giornata tipo di uno stuntman professionista: ci ha subito fermati spiegandoci come non esistano, appunto, regole che possano creare una routine per chi fa questo mestiere. Con turni infiniti e scene ad alto rischio girate in orari improponibili e dopo molte ore al lavoro, ha spiegato che "le performance diventano meno ottimali e più pericolose, facendo ricadere la professionalità del mestiere". Chiedendogli un esempio di una situazione di questo tipo, ci ha raccontato di quella volta in cui, il coordinatore scenografico, ha deciso di usare semplici comparse come stuntman per una scena di combattimento tra manifestanti e polizia, dal momento che non aveva assunto abbastanza professionisti necessari. "In quel caso il coordinatore aveva sbagliato di grosso: o cambi la scena o assumi più personale", ha dichiarato Marco, aggiungendo che "persone senza addestramento sono state sottoposte a un rischio molto grande".

L’articolo 6 del contratto

Insomma straordinari, ore di lavoro e personale sono i temi che ieri il sindacato ha portato sul tavolo e su cui anche la delegazione dei doppiatori (in quelle ore impegnata in un colloquio all’interno della sede di Anica) si trova d’accordo. In una parola: contratti.

Mentre parlavamo con i due ragazzi era presente anche il presidente dell’AgiS, Angelo Ciaiola. Nel sostenere quello che i suoi manifestanti ci stavano dicendo ha anche chiarito il nocciolo della questione, nonché motivo principale del sit-in: il contratto dei lavoratori generici dello spettacolo rinnovato il 13 aprile 2022. "Il contratto è stato rinnovato l’anno scorso da remoto" - ha spiegato Ciaiola - "e nella firma dei documenti ci è sfuggito l’articolo 6", che regola il numero di aiutanti alla troupe (chiamati Aosm - Aiuto organizzato per scene di massa) garantito per ogni produzione.

Con il rinnovo del contratto, Ciaiola ha spiegato che si è ridotto il numero di lavoratori garantiti poiché è stato ridotto il rapporto produzione-lavoratori da uno ogni venti lavoratori, a uno ogni trenta lavoratori. Se prima ogni 100 lavoratori della troupe avevano 5 lavoratori generalisti garantiti, ora a ogni 100 lavoratori ce ne saranno soltanto quattro. Il presidente ha chiarito che lo scopo della manifestazione era proprio creare un tavolo di trattativa per risolvere questa questione, uniti alla discussione sulla regolamentazione dei contratti degli stuntman e dei doppiatori.

La trattativa dei doppiatori

Proprio la delegazione dei doppiatori in quelle stesse ore stava avendo un incontro con i vertici dell’Anica. Dopo l’incontro, le associazioni di categoria del settore doppiaggio ANAD, AIDAC, AIPAD e ADID, come riferito dalla portavoce Roberta Savona, hanno annunciato la creazione di un fondo comune creato dalle quote delle associazioni per aiutare i professionisti del settore. Oggi 15 marzo, vista la ripresa delle trattative con l’Anica, lo sciopero è stato interrotto e sono ripresi i normali turni lavorativi.

La posizione di Anica

Dopo l’ultima manifestazione, e la trattativa con i doppiatori, Anica ha rilasciato un comunicato stampa in cui si è detta pronta a portare avanti il dialogo sui contratti: "A luglio 2022 è stato completato il negoziato per la sottoscrizione del CCNL per i lavoratori Stuntman - si legge nella nota - che le organizzazioni datoriali hanno già deliberato di voler sottoscrivere". Anica ha inoltre dichiarato di essere sempre disponibile a negoziare e si auspica che anche le altre parti mantengano la disponibilità a dialogare. Come segno di riavvicinamento alle problematiche dei lavoratori, l'Anica ha infine fatto sapere che sono già stati calendarizzati altri due incontri, il 21 e il 29 marzo, per cercare di risolvere la questione. 

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