rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Film al Cinema

Signs of love, un dramma metropolitano con un cast di figli d’arte

Presentato in anteprima ad Alice nella Città il film di Clarence Fuller che racconta le vicende di un ragazzo di strada di Philadelphia

Ci sono Hopper e Dylan Penn, figli di Sean Penn e Robin Wright e poi c’è Zoe Blue Sidel e anche sua madre, Patricia Arquette, e trattandosi di una storia che parla soprattutto di ferite famigliari il cast di Signs of Love, scritto e diretto da Clarence Fuller, non può che essere un elemento di curiosità. Il film è stato presentato in anteprima ad Alice nella Città, la kermesse dedicata ai giovanissimi parallela alla Festa del Cinema di Roma. I fratelli Penn interpretano rispettivamente: il protagonista assoluto del Frankie e la sua sbandata sorella, mentre a Zoe Blue Sidel è affidata la parte di Jane una ragazza sorda di cui il protagonista si innamora.

Signs of love, la trama

In un degradato sobborgo di Philadelphia vive Frankie, un ragazzo di strada con un complicatissimo passato e presente famigliare sulle spalle. Lasciata la scuola in giovane età, il ragazzo ha imboccato il percorso senza speranza condiviso con tanti suoi coetanei nelle periferie più misere e abbandonate di tutto il mondo. La sua attività di pusher gli serve per mantenere lui, sua sorella alcolizzata, ma soprattutto il nipote di 15 anni, un ragazzo brillante a cui lo zio vuole evitare a tutti i costi il suo stesso destino. 

Frankie è uno spacciatore, smercia la roba ma non la tocca, conscio dei disastri che la droga ha portato nella sua vita: il padre, che ha lasciato la famiglia molti anni prima, è un vecchio tossicodipendente che ancora cerca un contatto con il figlio, soprattutto nella speranza di sfilargli soldi e dosi, mentre la sorella non è riuscita in alcun modo a emanciparsi dalla terribile eredità famigliare e si consuma nell’alcolismo e nel disinteresse per la vita. 

Frankie è dunque un criminale noto nel quartiere, ma capisce che la sua vita è tutta sbagliata quando incontra per caso Jane, un’affascinante ragazza che sembra arrivare da un altro pianeta: vive in un bel quartiere, proviene da una famiglia benestante, è sorda, ma non rinuncia a seguire i suoi sogni e le sue ambizioni.

Naturalmente, in meno di due incontri fortuiti Frankie si innamora di lei, e questo evento lo spinge a mettere in discussione tutta la sua vita e a cercare di diventare migliore. Ma non sempre basta la buona volontà per uscire dalla vita di strada, e i dolori e i rischi che lo aspettano sono ancora grandi e numerosi.

Signs of love, la vita della strada in un film dal sapore indipendente

Il film di Clarence Fuller è un dramma che esplora il mondo della strada seguendo le vicende di un ragazzo che ne è vittima da quando è nato e che, a un certo punto, da vittima, si è trovato a fare il salto e a diventare lui stesso piccolo criminale, dedito allo spaccio di droga. Il regista ci racconta bene come la strada sbagliata di chi ci precede, rischia di far sbagliare ancora di più chi viene dopo, in una serie continua di tragedie già scritte che si trasmette di generazione in generazione, finché qualcuno non trova la forza di spezzare quella catena tossica.

Nella famiglia di Frank è lui, già pienamente addentro a una vita sbagliata, a dover spezzare la catena.
Un’impresa che può riuscire solo per una forte motivazione. Lui ne ha due: l’amore per l’innocente nipote Sean e quello per una ragazza che rappresenta la possibilità di un’altra vita, quella possibilità che nessuno gli aveva mai fatto intravedere.

Il protagonista quindi, nonostante i suoi errori, ispira subito empatia nel pubblico a cui vengono spiegati i dettagli del suo pesante bagaglio. Il film si regge tutto sulle spalle del personaggio di Hopper Penn che riesce a dargli tutte le sfumature necessarie alla sua complessità e alla complessità della sua esistenza.
La regia è ruvida, con molte riprese a mano, e riecheggia delle suggestioni del miglior cinema indipendente americano, pur non spingendo mai fino in fondo su questa strada e scegliendo soluzioni più standardizzate, ma lasciandola comunque intravedere.

I temi messi in campo sono molti, alcuni dei quali poco indagati, come quello della ‘diversità’ di Jane, dovuta sia alla sua estrazione sociale che alla sua sordità, che pure dà il titolo al film, ma che avrebbe potuto essere più approfondito.

Signs of love è comunque un’opera molto interessante, un film che divide la realtà in bianco e nero, ma tenta di indagare in tutte le sfumature di grigio e che non risulta scontatamente assolutorio. Nel finale infatti, tutti i nodi vengono al pettine. E il prezzo da pagare per tirarsi fuori da scelte sbagliate, anche per Frankie, ormai intenzionato a redimersi, sarà comunque altissimo.

Voto: 7

Signs-of-Love-27X40-May-26th-150-DPI-small-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Signs of love, un dramma metropolitano con un cast di figli d’arte

Today è in caricamento