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Venerdì, 19 Aprile 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Perché tutti stanno guardando The Pale Blue Eye su Netflix?

Da quando ha fatto il suo debutto su Netflix è finito al primo posto nella classifica dei film più visti senza mai uscirne. Oggi, a 11 giorni di distanza dal giorno in cui ha fatto capolino sulla piattaforma di streaming, The Pale Blue Eye è ancora ai vertici della sua top 10. Sempre più visto, sempre più apprezzato, sempre più chiacchierato. Ma cos'è che sta spingendo tutti a immergersi in una storia ambientata nel 1830? Cosa ha di tanto speciale questo film diretto da Scott Cooper che sembra aver fatto breccia nella mente e nel cuore degli spettatori?

Forse il fatto che si veste di antico ma strizza l'occhio al moderno, che sceglie il genere del giallo ma lo arricchisce di mille altre sfumature, che si presenta come leggera ma che, alla fine, è più profonda di quanto si possa immaginare. Tutti questi elementi, senza dubbio, contribuiscono ad attirare gli spettatori a sé, così come il volto e la bravura del suo attore protagonista, Christian Bale che, ancora una volta, non delude le aspettative con la sua performance sullo schermo. Ma a rendere imperdibile il nuovo film Netflix The Pale Blue Eye è qualcos'altro e cioè il fascino del leggendario che si porta dietro. La storia, infatti, ha tra i suoi protagonisti uno dei poeti più iconici della letteratura statunitense, un nome che ancora oggi è carico di fascino e profondità, quello di Edgar Allan Poe. Ma non è finita qui, a impreziosire quello che potrebbe sembrare il classico film che gira attorno a un mistero da risolvere è la sua bellissima stratificazione a livello di contenuti e spunti di riflessione che lo rende un film che, una volta iniziato, aggiunge sfumature sempre più interessanti e approfondisce numerose tematiche, attraverso le trame dei suoi personaggi e le loro azioni sullo schermo.

The Pale Blue Eye è un prodotto che si distingue per il fatto di essere costruito su più livelli. Sì, la storia inizia con il classico assassino da trovare ma, dopo poco, ci si rende conto che le intenzioni del regista sono molto più profonde. Si parla di amicizia, di senso di solitudine, di bullismo, di poetica, di riti oscuri, si parla di morte ma anche di amore, si parla di leggerezza e profondità d'animo, di vendetta e di vulnerabilità. 

Trascinato in un mondo d'altri tempi lo spettatore viene spiazzato da quanto, al di là dei costumi, quell'universo che sembra ormai parte solo dei libri di storia è attualissimo e in grado di parlare di noi e alle nostre emozioni e paure più profonde. Così, ci si immedesima nel dolore del protagonista, nel senso di ribellione dal bullismo del personaggio di Edgar Allan Poe, magistralmente interpretato da Harry Melling, nel suo perdersi nella bellezza di parole messe in rima e nel suo credere di meritare l'amore e meritare di far parte di questa vita, nonostante tutti pensano sia un buono a nulla. Ci si immedesima nel dolore di un padre che vede la figlia stuprata e nel suo desiderio di vendetta, nel senso di protezione per la propria famiglia anche se consapevoli che sta commettendo degli errori e nel potere profondissimo di un'amicizia che può davvero salvare la vita.

E da spettatore è bellissimo vedere quanto un regista si sia sforzato non tanto di raccontare una storia avvincente piena di colpi di scena ma di dare al pubblico un briciolo di emozione e profondità in più. E se si punta sulla qualità, una cosa è certa, non si sbaglia mai. 

Voto: 7 e mezzo

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