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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

The Woman King, Viola Davis guida l’epopea delle Agojie

Arriva nei cinema italiani il 1 dicembre il film diretto da Gina Prince-Bythewood che ha sbancato il box office Usa

Arriva anche sugli schermi italiani distribuito da Warner Bros. da giovedì 1 dicembre, The Woman King, l’action storico firmato da Gina Prince-Bythewood, rivelazione al botteghino USA e capace di incassare 19 milioni di dollari al suo debutto in sala. Protagonista di questa epica avventura nell’Africa del XIX secolo è il premio Oscar Viola Davis che interpreta la coraggiosa Nanisca, generale delle guerriere Agojie, Tuso Mbedu è invece la giovane recluta Nawi, Lashana Linch la sua istruttrice Hizogie e Hero Fiennes Tiffin il mercante di schiavi Santo Ferreira. 

The Woman King: la trama

Nella tradizione del Dahomey, potente regno del centro dell’Africa esistito tra il 1600 e il 1904, il re uomo era affiancato e divideva i suoi poteri con un re donna. Quando il giovane re Ghezo sale al trono spodestando il fratello, si ripromette di proteggere e far prosperare la nazione. Siamo nel 1823 e il suo predecessore si è arricchito, come tanti altri sovrani e capi tribali, attraverso la tratta degli schiavi. Il nuovo re è a un bivio: vuole cambiare rotta, ma proprio per questo è bersaglio degli attacchi dei regni vicini che vogliono invece continuare senza problemi il lucroso commercio. 

A proteggere il popolo del Dahomey c’è un’armata portentosa, feroce e imbattibile, e composta da sole donne. Sono le guerriere Agojie, guidate dalla valorosa Nanisca.

Nel film The Woman King, ispirato a fatti storici realmente accaduti,  il pubblico viene trascinato nella suggestiva epopea di queste guerriere: dall’arruolamento e duro addestramento delle nuove reclute alle imprese sul campo di battaglia, fino al decisivo scontro per mettere al sicuro la propria nazione e liberare il proprio territorio dalla ferocia della tratta di esseri umani.

Al centro di tutto il racconto ci sono la figura carismatica di Nanisca e quella della giovane e irruente Nawi, ragazzina recalcitrante che rifiuta di essere venduta in sposa e viene scaricata dal padre nel palazzo reale per diventare un’agoje. Una svolta nel suo destino che cambierà anche quello della sua condottiera.

The Woman King: un action storico nell’Africa dell’800

A poche settimane dall’uscita di Black Panther Wakanda Forever, dove le valenti Dora Milaje sono le guerriere più temibili del regno di ispirazione africana immaginato nell’universo Marvel, arriva nelle sale italiane The Woman King che racconta l’ispirazione storicamente esistita delle Dora Milaje ovvero le coraggiose e feroci Agoje, conosciute anche come le Amazzoni del Dahomey. 

Le impavide guerriere hanno difeso il loro regno e il loro popolo per tre secoli diventando una forza armata temuta in tutta l’Africa centrale. Per raccontare un fenomeno allora pressoché unico in tutto il continente, che riconosceva alle donne, in forza del loro valore militare, diritti e onori preclusi a tutte le altre, la regista Gina Prince-Bythewood ci riporta a un episodio risalente al 1823, all’epoca della piaga della tratta degli schiavi, nel momento in cui il regno del Dahomey era minacciato dalle mire espansionistiche del vicino impero Oyo. 
L’ambientazione storica però, è solo l’ ispirazione da cui parte questo film pur sempre made in Hollywood, che non si propone certo di restituire con precisione documentaristica fatti ed eventi della storia africana del XIX secolo, ma si concentra nel fare quello che può fare meglio: raccontare, nel modo più emozionante e spettacolare possibile, l’eccezionalità di un esercito fatto di donne impavide, duramente addestrate e capaci di annientare qualsiasi nemico con le armi della prestanza fisica, della ferocia, ma anche dell’astuzia, del coraggio e della sorellanza.

Per farlo, non può certo mancare, tra estenuanti prove e battaglie all’ultimo sangue, anche una storia profondamente umana, anch’essa di segno femminile, che legherà in modo inaspettato i destini delle protagoniste.

The Woman King va ad arricchire il filone di opere che gridano al girl power e al black power e, in una parola sola, all’inclusione, con due ore e un quarto di narrazione che coinvolge e intrattiene il pubblico, sparando molte delle classiche e sempre potenti armi del cinema hollywoodiano.

Voto: 7

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