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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema Venezia

Cinema o streaming? Dalla Mostra di Venezia l’invito a tornare in sala

Alberto Barbera, direttore della kermesse, firma insieme ad altri direttori un documento letto nella serata di apertura

Si è tenuta ieri la cerimonia di apertura della 77° edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: una serata ricca di emozione in questa edizione caratterizzata da misure di sicurezza sanitaria, distanziamento e precauzioni dovute all’epidemia di COVID.

Un po’ tutti gli ospiti dalla madrina Anna Foglietta, a Tilda Swinton, premiata con il Leone d’Oro alla Carriera, e il direttore artistico Alberto Barbera hanno ribadito come questo evento cinematografico, il primo dopo il periodo più duro della pandemia, sia un esempio di ripartenza, un gesto di incoraggiamento verso un settore quello del Cinema, e in generale quello della cultura, che è stato duramente colpito, perché già in crisi dopo l’arrivo delle varie piattaforme che permettono di vedere film comodamente a casa a prezzi irrisori.

Un documento a sostegno dell'industria cinematografica

Non solo Alberto Barbera, ma anche altri direttori artistici dei principali festival internazionali, in gran parte presenti a Venezia (Thierry Fremaux, Festival di Cannes; Lili Hinstin, Locarno; Vanja Kaludjeric, Rotterdam; Karel Och, Karlovy Vary; José Luis Rebordinos, San Sebastian; Tricia Tuttle, London Film Festival; Carlo Chatrian, Berlinale), hanno firmato un documento che è stato letto in questa serata di apertura. Un documento a sostegno dell’industria cinematografica, in cui si riafferma il valore dell’esperienza di andare al cinema a vedere un film. Una magica esperienza per cui si sceglie di vedere un film piuttosto che un altro, vi si reca appositamente e ci si immerge in un ambiente fatto apposta per sognare.

Il documento ribadisce anche l’importanza dei Festival come momento di aggregazione, come momento di scoperta di nuovi talenti, di scambio tra autori e cineasti, di incontro culturale, un momento di cruciale importanza per insegnare alla nuove generazioni la bellezza e la ricchezza dell’esperienza cinematografica, che non è solo guardare un film, ma vivere un momento particolare e condiviso con gli altri in sala, pur nell’isolamento della  visione.

Streaming o sala?

È sempre più facile, comodo ed economico oggi recuperare un film, classici e novità, scorrendo tra i menù di svariate piattaforme streaming che propongono un catalogo vario e vastissimo, in lingua originale e doppiato.

Durante il periodo di lockdown queste piattaforme sono state un mezzo per lanciare anche delle produzioni cinematografiche, per consentire al pubblico di continuare a vedere film e serie tv, per continuare a fruire cultura anche se bloccati in casa. Molti attori famosi si cimentano in serie tv e abbandonando momentaneamente le produzioni per il grande scherno. Le sale, chiuse per via della pandemia, sono rimaste vuote per mesi, e oggi tornano timidamente ad aprire i propri battenti nella speranza che lo spettatore non si sia disabituato a vivere questa esperienza, non si sia assuefatto alla comodità di una visione casalinga.

È un dibattito che ormai si accende in vari ambienti, la visione casalinga o la visione in sala? Entrambe hanno la loro validità, i loro pro e contro, aprono scenari completamente diversi sia per i cinefili incalliti che per chi è in cerca di un passatempo spensierato.

Quale sarà il futuro del Cinema? Diventerà un sotto prodotto della tv on demand o proseguirà nella sua gloriosa e ormai ultra centenaria tradizione? si continuerà a frequentare le sale, sprofondando nelle poltrone in attesa che si spengano le luci e lasciarsi trasportare in mondi lontani? O si preferirà una visione in pigiama sul divano di casa, con la possibilità di mettere in pausa il film per andare a bere un bicchiere d’acqua e riprenderlo qualche minuto dopo senza aver perso nemmeno una scena?

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