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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema Venezia

Venezia 77, promosso il modello italiano: una modalità organizzativa da replicare

Alla vigilia della sua conclusione, al Festiva di Venezia si iniziano a raccogliere i frutti del duro lavoro degli organizzatori: la stampa estera applaude

La Mostra del Cinema di Venezia volge quasi al termine. Domani, 12 settembre, ci sarà la cerimonia di chiusura con la premiazione dei vincitori e si cominciano a tirare i primi bilanci.

I numeri dell’edizione

La difficile decisione di ripartire con un festival internazionale, il primo dopo il lockdown e comunque durante una pandemia ancora in corso, è tutto merito degli organizzatori, in testa il direttore artistico Alberto Barbera. Il lavoro per organizzare tutto è stato complesso e ardito per certi versi, ma le norme anti COVID sono state rispettate con rigore e il meccanismo è funzionato a dovere. Anche i numeri premiano questa 77° edizione e vanno oltre le più rosee aspettative: oltre 20mila i biglietti venduti e quasi 5mila gli accrediti stampa ritirati, altre svariate migliaia gli accessi sulle varie piattaforme streaming per seguire il festival a distanza.  Dato il periodo: un successone.

I riconoscimenti della stampa estera

Anche la stampa estera riconosce i meriti di questo esperimento post COVID, l’invitata inglese di Variety, come si apprende da AdnKronos, Manori Ravindran è rimasta stupita di poter presenziare  dal vivo così presto e in sicurezza a proiezioni e conferenze stampa “È incredibile per me che sia successo … che, ad esempio, Tilda Swinton abbia dichiarato 'Wakanda Forever!' su un palco reale davanti ai nostri occhi, e non tramite Zoom”.

Più attenzione verso il cinema

Una serie di regole ferree: distanziamento, mascherine, red carpet delimitato da un muro ha permesso di focalizzare l’attenzione sul cinema, la mancanza di file interminabili, di vicini di poltrona fastidiosi in sala, ha reso tutto più piacevole e raccolto. Sicuramente un’edizione meno mondana, anche se i personaggi importanti non sono mancati, ma di certo più concentrata sui film in concorso e fuori concorso. "ci ha permesso di concentrarci su qualcosa di prezioso – prosegue Manori Ravindran – di cui ci siamo privati in questi ultimi sei mesi: il cinema".

Ripartire in sicurezza

E se molti pensavano che questa edizione sarebbe stata del tutto anonima, la varietà e validità dei titoli, il desiderio di tornare a condividere emozioni e passioni ha reso ancora più preziosa questa esperienza, dando un segnale forte a tutto il mondo: si possono organizzare eventi di portata mondiale in totale sicurezza. Un esempio che potranno sicuramente replicare a Berlino e Cannes. Infatti in una intervista all’Hollywood Reporter, Charles McDonald, pr d’esperienza in ambito cinematografico, ha ammesso che il Festival di Venezia è stato “piuttosto impeccabile, francamente. Penso che se Venezia può farlo, allora mi sembra che non ci siano scuse per altri festival come Berlino e Cannes".

Dunque un modello virtuoso da esportare in tutto il mondo, che dimostra come la creatività italiana possa sposarsi con la capacità organizzativa e in molti casi, e soprattutto quando si parla di salute pubblica, anche con il rispetto di alcune semplici ma fondamentali regole.

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