Claudia Gerini boccia il reddito di cittadinanza: "La paghetta per non lavorare"
L'attrice, in questi giorni al cinema con il film 'Per tutta la vita', si dice a sfavore del sussidio statale
Torna a surriscaldarsi il dibattito sul reddito di cittadinanza. Dopo la maxi truffa da 60 milioni di euro - sventata dalla Guardia di Finanza da Milano fino a Barletta, con 9 mila persone denunciate e 16 finite in manette - vengono a galla dubbi e perplessità sul sussidio statale. Se ne è parlato questa mattina a Giletti 102.5, il programma di Massimo Giletti in onda su Rtl, dove anche Claudia Gerini è intervenuta per dire la sua: "Sono altamente a sfavore: spinge le persone invece che a lavorare, a non farlo. Parlo tanto con la gente - ha detto l'attrice romana - sento ristoratori o persone che dicono che le persone non vanno a lavorare perché hanno il reddito di cittadinanza".
Secondo Claudia Gerini i requisiti per accedere al reddito, così come i controlli, dovrebbero essere più rigidi: "Il lavoro non è solo fatica o impegno. E' paragonabile a un governo che dà la paghetta pur di far rimanere le persone a casa, non spinge alla crescita, a muovere l'economia: secondo me è stato un errore. Nel mondo, in generale, quando ci sono i soldi ci sono i furbetti - ha detto ancora - è giusto dare da mangiare a tutti, ma anche stimolare le persone a lavorare. Bisogna vedere quali sono le famiglie che hanno davvero necessità e poi dar loro dei soldi".
"Noi donne facciamo tutto e guadagniamo il 31% in meno"
In questi giorni al cinema con il film 'Per tutta la vita' - insieme a Claudia Pandolfi, Ambra Angiolini e Carolina Crescentini - Claudia Gerini ha parlato anche di donne e lavoro: "Noi riusciamo a fare tutto e guadagniamo anche il 31% in meno, un fattore culturale". E su di lei: "Sono una lavoratrice, una mamma, cerco di far combaciare gli orari: ci vuole molta energia e molto amore. Per stare dietro ai figli, alla famiglia e al lavoro devi essere così: una entusiasta e organizzata".