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Sabato, 20 Aprile 2024
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Doppio stipendio per Curzio Maltese, giornalista e politico a Strasburgo

Dagospia lancia la polemica ma l'editorialista di Repubblica smentisce: "Avrò un contratto di collaborazione e non scriverò di politica. Quindi nessun conflitto di interesse"

Per anni Curzio Maltese ha fustigato su Repubblica il malcostume della politica italiana, la piaga dei doppi incarichi e degli spreschi.

Eletto all’Europarlamento con la Listia Tsipras, insieme all’altra firma del quotidiano di Largo Fochetti Barbara Spinelli, Maltese non ha rinunciato a fare il giornalista da articolo 1 con la carica di editorialista (quindi non proprio un precario) per mettersi in aspettativa e ha iniziato un braccio di ferro con il suo stesso giornale che voleva mandarcelo. La questione è stata sollevata da Dagospia.

Anzi, Maltese ha fatto sapere al suo giornale che si considera “a disposizione del Direttore”, cioè abile e arruolato per continuare il suo lavoro nonostante gli impegni europei. Da qui, suggerisce Dagospia, l’ipotesi che Ezio Mauro (che non ha preso bene la notizia, così come la redazione, a giudicare dai comunicatri del Cdr) stia pensando di considerarlo davvero tale, prentendendo che “l’europarlamentare non solo metta le tende in redazione (bye bye Strasburgo) ma che vada sul serio a guadagnarsi la pagnotta. Magari come inviato in Iraq o in Siria. Così, tanto per cantarne quattro a quei volponi dell’Isis”.

Nonostante le pressioni ricevute, dice Dagospia, Maltese ha fatto sapere che si terrà il doppio stipendio perché la legge glielo consente. Con buona pace dei problemi di immagine che questo potrebbe portare sia a Repubblica sia a Maltese stesso, il quale certo ora rischia di finire nel girone dantesco dei furbacchioni che predicano bene e razzolano male. 

Pronta è arrivata la replica del diretto interessato, che a ilfattoquotidiano.it ha detto: “Sono le solite cazzate di Dagospia. Faccio il giornalista, anche con un certo esito, da 35 anni e, come è noto, lavoro a Repubblica. In campagna elettorale ho sempre detto che avrei continuato a fare il mio lavoro. Quando tornerò dalle ferie firmerò un contratto di collaborazione che, comunque, è una mia offerta”.

Maltese si difende: “Non ho un doppio incarico pubblico. Quindi non c’è nessun doppio incarico“. Nessun rischio di conflitto di interesse? “Quando faccio il politico non faccio il giornalista e viceversa. Il conflitto di interesse, nella mia posizione, c’è nel momento in cui non scrivi di una cosa perché riguarda un tuo amico”. E gli elettori come la vedono? “Non so. Sembra che quelli di destra possano rubare e che quelli di sinistra non possano essere pagati per il loro lavoro. Del resto della lista Tsipras si parla del culo della Bacchiddu o di Barbara assenteista (Spinelli, ndr) mentre l’Europa cade a pezzi”.

Nemmeno i retroscena dei malumori di Ezio Mauro corrisponderebbero al vero. “Ma ti pare che Mauro mi mandi dove dicono loro? Capisco che a Dagospia e a Belpietro dia fastidio che in Italia esistano ancora giornalisti. Secondo te dopo anni di carriera dovrei smettere di fare il mio mestiere perché me lo dicono Libero, D’Agostino o Il Fatto Quotidiano? Dai, con tutti i problemi che abbiamo stiamo qui a perdere tempo tempo”. 

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