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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cinema

David di Donatello, tutti da Mattarella e arriva anche Quentin Tarantino

Annuale cerimonia al Quirinale tra il presidente della Repubblica e i candidati al prestigioso premio cinematografico

Prima della cerimonia di consegna dei David di Donatello, al Teatro Olimpico di Roma, i candidati sono stati ricevuti in Quirinale dal presidente della Repubblica. Prima volta per Sergio Mattarella. Un esordio fortunato con un ospite d'eccesinoe, Quentin Tarantino, arrivato nella capitale per ritirare due David vinti nelle passate edizioni, quello per il miglior regista per "Pulp fiction" e quello per il miglior film straniero "Django Unchained".

Mattarella ha iniziato il suo discorso proprio scherzando con il regista statunitense: "Uscire dalla crisi non è facile. Signor Tarantino anche se ci prestasse il suo Mister Wolf non credo che lui da solo riuscirebbe a risolvere tutti i problemi".

La cerimonia è stata aperta dagli interventi di Gian Luigi Rondi, presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, dal maestro Nicola Piovani che ha portato il saluto a nome del cinema italiano, e dal ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, che ha promesso più iniziative a sostegno del cinema.

Tra i favoriti ai David, presenti alla cerimonia, Mario Martone candidato a 14 premi con "Il giovane favoloso", Francesco Munzi candidato a 16 per "Anime nere", Nanni Moretti, con 10 candidature per "Mia madre", Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Alessandro Gassmann e Elio Germano.

Gassmann, in lizza insieme a Fabrizio Ferracane, Elio Germano, Riccardo Scamarcio e Marco Giallini per il premio come miglior attore protagonista, ha ironizzato: "Sono lusingato di conoscere il nuovo presidente. Io ormai sono un vecchio, per me è il terzo presidente. Ho fatto tre film che sono andati bene - ha detto ancora - E' un onore essere qui, come vada vada, sono felice anche di essere in una cinquina di attori che hanno fatto quattro interpretazioni fantastiche. Speriamo che chi deve fare il lavoro sul campo e sostenere il cinema colga quest'occasione per farlo, il cinema italiano è in sofferenza com'è stato detto da Piovani e dal presidente, ma è inutile lamentarsi, dobbiamo rimboccarci le maniche in un momento di forte crisi per tutto il Paese e mettere in campo quello che abbiamo. Ci sono cose che noi sappiamo e che pochi altri sanno fare".

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