Enrico Mentana e il "saluto finale" a Twitter
Il direttore del TgLa7 dice addio al social network e critica chi si nasconde dietro nickname e anonimato
Dopo aver twittato "Berlusconi condannato al processo d'appello Mediaset", Enrico Mentana ha detto addio a Twitter.
"Un saluto finale a tutti" dal direttore del TgLa7 che in precedenza aveva già minacciato di dare l'addio a Twitter dopo un litigio con alcuni utenti in merito a una frase attribuita a Giuliano Ferrara e un'altra attribuita a una giornalista de La7 e sull'opportunità di mantenere l'anonimato in rete.
"Il numero di tizi che si esaltano a offendere su Twitter è in continua crescita. Calmi tra poco ce ne andremo, così v'insulterete tra di voi", ha detto Mentana per poi criticare l'anonimato dei social network: "Resterei se ci fosse almeno un elementare principio d'uguaglianza: l'obbligo di usare la propria vera identità. Strage di ribaldi col nickaname".
Il giornalista ha poi cercato di spiegare i motivi della sua battaglia contro l'anonimato: "Non mi arrendo davanti a 'due battute'. In un anno non ho mai bannato nessuno. Ma se il bar che amate si riempie di ceffi, cambiate bar. O no?" e poi "Curioso: gli argomenti usati dai difensori dell'anonimato su twitter son gli stessi addotti dai massoni per giustificare le logge coperte...".
Poco dopo è arrivato anche il commento dell'ex moglie di Enrico Mentana, Michela Rocco di Torrepadula (che aveva già dato sfogo su Twitter ai suoi contrasti con il marito): "Smettiamo di seguire i giornalisti. Si nutrono del loro ego smisurato e godono a vedere il numero di followers. Ammesse solo le testate. Forse".