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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rai, Fabrizio Frizzi: "Quando le cose vanno male stiamo a casa, pagati zero"

Il conduttore, volto storico della tv di Stato, non si era ancora mai esposto sul dibattito relativo al tetto di 240 mila euro per i compensi degli artisti

E' uno dei volti più rassicuranti della Rai, praticamente una certezza, sia per il pubblico che per i vertici di viale Mazzini. Fabrizio Frizzi è stato uno dei pochi a non essersi mai esposto durante il duro dibattito dei mesi scorsi sul tetto di 240 mila euro per i compensi degli artisti. Lo fa adesso, a pochi giorni dal no del CdA, senza perdere il suo aplomb: "La regola è che quando le cose vanno bene, veniamo pagati bene. Quando le cose vanno male, stiamo a casa, pagati zero - ha detto a margine della presentazione di Musicultura 2017, in onda su Rai 1 il 25 giugno - Ma non siamo certo una categoria che si può lamentare".

Al timone della 28esima edizione del Festival della Canzone Popolare e d'Autore, che sbarca in diretta sulla rete ammiraglia, per Frizzi è quasi certa anche la conduzione della prossima stagione de "L'eredità". Nessuna paura sul suo futuro in Rai, come ha spiegato all'Ansa: "Sono molto sereno, non smanio. Ho già raccontato che nel '92 rinunciai a una proposta straordinaria di Berlusconi per passare a quella che allora era Finivest. Ecco, ora ho di nuovo la sensazione che di nuovo la Rai voglia tenersi i cavalli di razza dando loro la possibilità di correre sul prato verde della tv". 

La conduzione del prossimo Festival di Sanremo, invece, sembra fanta-tv, nonostante molte voci lo vogliono vicinissimo all'Ariston: "Musicultura prova generale per la conduzione di Sanremo? Io non l'ho detto. Escludo tutto". 

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