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Giovedì, 28 Marzo 2024
Musica

Gigi D'Alessio, prescritta l'accusa di rapina per lite con fotografi

Per il cantante erano stati chiesti 3 anni di reclusione, ma il Tribunale di Roma ha riformulato il capo d'imputazione: fu esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Tira un sospiro di sollievo Gigi D'Alessio. Vanno in prescrizione le accuse nei confronti del cantante seguite ad una vecchia lite con dei fotografi fuori la sua villa dell'Olgiata, alle porte di Roma. I giudici della I sezione penale del Tribunale della Capitale, respingendo l'impostazione della Procura, hanno riformulato il capo d'imputazione e in sede di sentenza hanno rubricato l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non la rapina

Il pm Cristiana Macchiusi durante la requisitoria aveva chiesto 3 anni per Gigi D'Alessio e 4 anni e sei mesi per il collaboratore dell'artista, Antonio De Maria. Alla fine del processo, che ha avuto anche più decisioni e annullamenti nel suo iter, le contestazioni per il cantante napoletano non stanno in piedi. 

I difensori di D'Alessio, Gennaro Malinconico e Francesco Compagna, si sono detti soddisfatti perché "la decisione di oggi dovrebbe porre fine ad una vicenda processuale che si è trascinata per oltre 10 anni".

I fatti risalgono all'1 gennaio 2007, quando Gigi D'Alessio e De Maria discussero con alcuni paparazzi che si erano appostati fuori la villa dell'Olgiata per fotografare il cantante e la compagna Anna Tatangelo. Secondo la ricostruzione successiva D'Alessio e l'assistente presero le macchinette perché si voleva verificare che non fossero state scattate immagini compromettenti. "Non presi le loro attrezzature per impadronirmene, ma furono loro a darmele per dimostrare che non avevano fatto alcuno scatto", le parole di D'Alessio durante un'udienza, che aggiunse: "I borsoni con gli apparecchi li diedi poi ai carabinieri che stesero un regolare verbale".

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